LA STORIA DELLA SEZIONE DI BERGAMO Stampa
Scritto da FURIA Luigi   

Era un sabato sera del 1921…

QUANDO NACQUE LA SEZIONE DI BERGAMO

Tutto ebbe inizio nel 1921 quando il Comando del 5° Reggimento Alpini venne trasferito da Milano a Bergamo. Fu allora che alcuni reduci bergamaschi della Grande Guerra, già iscritti a Milano alla sede nazionale dell’Associazione, si fecero promotori della costituzione di una sezione bergamasca. Il “battesimo” avvenne l’anno dopo, il 15 giugno 1922, alla presenza del re Vittorio Emanuele II in occasione dell’inaugurazione del monumento al 5° Alpini, poi spostato a Milano con il Reggimento.

Uno dei primi obiettivi della neonata Sezione fu la realizzazione di un foglio di informazione che tenesse i contatti con tutti gli alpini, soprattutto con quelli della provincia, per informarli sugli avvenimenti e sulle attività in corso. Venne così deciso di dare vita al “Bollettino mensile della Sezione di Bergamo”. Il primo numero venne alla luce nel gennaio 1923.

Nel 1925 la Sezione di Bergamo risultava settima per numero di soci - superata nell’ordine da Torino, Milano, Brescia, Genova, Intra  e Verona – avendo 518 iscritti e 10 gruppi. Gli iscritti passarono a 1067 nel 1927 ed a 3186 nel 1929 con 51 Gruppi.  Con l’aumento degli iscritti si sentì, tra l’altro, il bisogno di creare un nuovo notiziario, più ampio e completo. Naque così, nel marzo del 1929, “Lo Scarpone Orobico”. La sua pubblicazione cessò nel 1937, perché inviso al regime, riprendendo poi nel 1955. Attualmente è una rivista di 48 pagine tutte a colori con uscita quadrimestrale.

Nel 1931 i soci salirono a 5.121, organizzati in 67 Gruppi. La famiglia scarpona si era fatta più numerosa  e si rendeva necessaria una nuova sede che venne inaugurata il 4 ottobre, in occasione dell’Adunata nazionale degli alpini del 5° in congedo. Si provvide anche alla benedizione del vessillo sezionale e del gagliardetto del Gruppo di Bergamo.

Nel 1934 si tenne una grande adunata di alpini, provenienti anche da altre Sezioni dell’Alta Italia, in occasione della consegna delle drappelle al 2° Reggimento Artiglieria di Montagna, benedette dal vescovo Mons. Bernareggi alla presenza di S.A.R. il Duca di Bergamo.  La forza nell’anno era salita a 5.321 soci e 84 gruppi.

Per un certo periodo - che corrisponde più o meno al periodo bellico  ‘40/’45 - l’attività fu ridotta al minimo. Si hanno nuovamente notizie certe della Sezione di Bergamo all’inizio del 1945, infatti era tra quelle che al 30 aprile rispondono all’appello delle Sede nazionale, che nel frattempo era tornata a Milano. Nel 1947 rinacque ufficialmente la Sezione di Bergamo.

Nel 1953 risorse il 5° Alpini e si formò la Brigata Alpina Orobica. Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Mario Buttaro, nell’occasione consegnò in forma solenne al gen. Farello, comandante della Brigata Orobica, il labaro con i simboli dello stemma della provincia di Bergamo: l’aquila e il camoscio, che diventarono l’insegna della Brigata.

Durante l’assemblea annuale del 1957 si gettarono le basi per la costruzione dell’attuale monumento all’Alpino in città, inaugurato in occasione della 35ª Adunata nazionale che si svolse dal 17 al 19 marzo 1962. Settantamila alpini invasero gioiosamente Bergamo.

Dalla rinascita della Sezione, la vita di tutti i paesi orobici, e non solo, è segnata dalla presenza e delle opere delle penne nere bergamasche. Un esercito che ha scritto pagine memorabili nell’ambito della vita associativa e della solidarietà.

Il 1974 è l’anno in cui prese vigore la solidarietà, una pianta che aveva radici profonde nel cuore di ogni alpino, che però non era mai stata coltivata e valorizzata al meglio. Per questo ci sono voluti il cuore e l’opera del dott. Leonardo Caprioli, presidente sezionale, che invitò gli alpini bergamaschi a “ricordare i morti aiutando i vivi”.

Ebbe così inizio la follia, come venne chiamata allora, della casa alpina di Endine Gaiano: la costruzione di un centro di accoglienza per ragazzi handicappati. Ma mentre fervevano i lavori giunse la drammatica notizia del terremoto in Friuli. Terminata l’emergenza Friuli si ripresero i lavori ad Endine e finalmente nel 1977 ci fu l’inaugurazione. Nel frattempo era nata a Villa d’Almè la prima squadra di antincedio boschivo. Questi sono i semi che hanno poi fatto nascere la Protezione Civile.

La grande iniziativa di Endine fu il segno di un mutamento che continua ancora oggi. I Gruppi incominciarono a impegnarsi in iniziative a sfondo sociale, mentre “Lo Scarpone” inaugurò la rubrica “Donare vuol dire amare”, nella quale dal 1977 trovano posto le segnalazioni di raccolte di fondi a scopo benefico. Fu un fiorire di iniziative che è impossibile citare singolarmente. Ricordiamo per sommi capi l’acquisto e il dono di ambulanze e di apparecchiature sanitarie, la raccolta di fondi per il Centro Tumori di Milano e la Cardiochirurgia di Bergamo, l’istituzione di borse di studio, l’aiuto volontario per la sistemazione di monumenti e di edifici di valore storico e artistico, la collaborazione per creare parchi e impianti sportivi e tante altre iniziative di carattere sociale e umanitario.

All’inizio del 1980 la Sezione diede inizio ai lavori per la costruzione di tredici mini alloggi per anziani a Redona. L’anno si chiuse con l’annuncio del terremoto in Irpinia. Al primo richiamo gli alpini  bergamaschi fecero zaino in spalla, dando l’avvio alla costruzione del “Villaggio Bergamo”, per dare un primo ricovero ai senza tetto.

Nel 1981, al compimento del 60°, gli alpini bergamaschi erano 18.474, associati in 212 Gruppi. Nel 1984 si inaugurò la nuova sede al Lazzaretto e Caprioli venne eletto presidente nazionale. Nel 1986 Bergamo ospitò la 59ª Adunata Nazionale dove vennero presentate le prime unità dell’Ospedale da Campo ed i primi nuclei delle Protezione Civile che si stavano formando in bergamasca. Nello stesso anno, a Fiorano al Serio venne costituito il gruppo cinofilo di soccorso Argo.

Intanto i Gruppi continuavano nelle iniziative di solidarietà: Centro Emodialisi all’ospedale di Trescore Balneario (1986), Centro Polifunzionale per disabili a Dalmine (1987); la Comunità Emmaus di Chiuduno, l’Istituto Angelo Custode di Predore, la Casa dell’Orfano di Ponte Selva e tanti altri interventi e donazioni. Dopo le alluvioni del Piemonte gli alpini si impegnarono nel ripristino della scuola Bovio di Alessandria. Venne inoltre deciso che era giunto il momento, per i ragazzi della Casa di Endine, di realizzare un nuovo luminoso laboratorio che verrà inaugurato nel 1994.

Anche in Umbria, colpita dal terremoto del 1997, gli alpini bergamaschi furono presenti, prima per l’assistenza ai terremotati e successivamente per la ricostruzione della Scuola di Musica di Foligno. Furono ben 180 i volontari operativi per questo intervento, da luglio ad ottobre 1998. Nello stesso anno volontari alpini sono stati in Campania per la frana di Sarno.

Nel 1999 le penne nere bergamasche, con gli alpini d’Italia, accorsero in Albania, anche con l’ospedale da campo, per soccorrere i profughi del Kosovo. Nel gennaio 2000, chiamati dal governo francese sono andati in Dordogna, sconvolta da un nubifragio. Nell’ottobre fu la volta del Piemonte e Valle d’Aosta, anche loro flagellate da piogge torrenziali. Poi di nuovo in soccorso dei terremotati, nel 2002 nel Molise, e agli alluvionati, nel dicembre 2002 gennaio 2003 della valli bergamasche. Infine, l’anno scorso, in aiuto dei terremotati d’Abruzzo.

Nel frattempo, dall’autunno 1998, le penne nere bergamasche si sono alternate in turni settimanali per la ristrutturazione di un prestigioso cascinale, destinato a sede, donato alla Sezione dalla N.D. Anna Maria Astori, di cui una prima parte è stata inaugurata nel settembre 2001 in occasione dei festeggiamenti per l’80° di fondazione della sezione e che ora è pressoché finita.

La protezione civile della Sezione e i nuclei dei Gruppi poi in questi anni sono stati, e continuano ad esserlo, in prima linea in opere di prevenzione e salvaguardia ambientale, quali sentieri tagliafuoco, bonifica e messa in sicurezza di valli e torrenti, recupero di vecchie mulattiere, creazione di piazzole per elicotteri. A queste si devono aggiungere l’azione, di singoli alpini o gruppi, a sostegno di iniziative in paesi del terzo mondo. Basti citare gli “alpini missionari” Franco Pini, Pietro Merelli e Rino Berlendis, impegnati da anni in opere di sostegno alle popolazioni di villaggi del Kenia, dell’Armenia e del Ruanda.

Per l’opera altamente meritoria la Sezione è stata insignita di una medaglia d’Oro al Merito Cittadino da parte del comune di Bergamo e le è stato conferito il “Paul Harris” da parte del Rotary Club Bergamo, la più alta onorificenza che questa prestigiosa associazione assegna a chi si è particolarmente distinto in opere di solidarietà. Nel 2004 è il CESVI che assegna alla sezione di Bergamo il “Premio Takunda” per il suo impegno nel campo della solidarietà internazionale.

La sezione primeggia anche in campo sportivo, nelle specialità legate all’ambiente alpino e precisamente sci da fondo, slalom, corsa in montagna, tiro a segno, marcia di regolarità, sci alpinismo. Le classifiche dei vari campionati nazionali ANA vanno a formare la graduatoria annuale del “Trofeo Gen. Scaramuzza De Marco”. Ebbene questo prestigioso trofeo, dalla sua istituzione (1976) è sempre stato appannaggio della sezione di Bergamo. Ultimamente, a livello nazionale, le vittorie bergamasche non fanno più notizia, semmai il contrario. Inoltre la Sezione organizza ogni anno il “Trofeo Gennaro Sora”, gara di staffetta alpina, e il “Trofeo Nikolaiewka”, gara di sci di fondo a staffetta.

Attualmente (dicembre 2009) la sezione di Bergamo conta 20.698 soci alpini e 6.788 soci aggregati, distribuiti in 67 Gruppi.

Questa è in sintesi l’attività svolta dalla sezione di Bergamo in tutti questi anni. Ma la storia non finisce qui. Anche se sono state ridotte drasticamente le Truppe Alpine ed è stata abolita la leva, lo spirito alpino continuerà a vivere ancora nella bergamasca e le penne nere continueranno ad essere solidali, sempre pronti a dare una mano a chiunque abbia bisogno. Questo è il messaggio che la sezione ANA di Bergamo lancia alle future generazioni in occasione della 83ª Adunata Nazionale che si appresta ad ospitare.

Ultimo aggiornamento Domenica 18 Aprile 2010 09:06