LA BERGAMASCA Stampa
Scritto da FURIA Luigi   

LA PROVINCIA DI BERGAMO

« Terra che il Serio bagna e il Brembo inonda,

che monti e valli mostri a l'una mano

ed a l'altra il tuo verde e largo piano,

or ampia ed or sublime ed or profonda »

(Torquato Tasso, XVI secolo.)

Con questi versi il grande Torquato Tasso ricorda la terra del padre, caratterizzata dai due principali fiumi, il Serio ed il Brembo, e dall’opulenta pianura.

La provincia di Bergamo, situata nella parte centro-orientale della Lombardia,

ha la parte settentrionale essenzialmente montuosa, il 64 % del territorio, dove si trovano le valli bergamasche: la Val Brembana, la Val Seriana e la Val Cavallina. Altre valli più piccole sono la Val Gandino, la Valle Imagna, la Val di Scalve, la Val Borlezza, la Val Serina e la Val del Riso, queste due sono uno strategico punto di collegamento tra le valli Seriana e Brembana. È da ricordare per il suo interesse turistico anche la Val Taleggio, diramazione della Val Brembana.

 

Andando verso sud si trova una fascia collinare, con una superficie del 12%, che comprende la Val San Martino, i Colli di Bergamo e la Valcalepio, zona di produzione dei tipici vini bergamaschi. La zona collinare si estende dall'Adda al lago di Iseo. La parte meridionale della provincia è compresa nella Pianura Padana di origine alluvionale ed occupa una superficie del 24% del territorio.

Le vette più alte della provincia sono situate nelle Alpi Orobie, sul confine con la provincia di Sondrio. Le principali sono il Pizzo Coca (3.050 m), il Pizzo Redorta (3.038 m), il Pizzo del Diavolo della Malgina (2.924 m), il Pizzo del Diavolo di Tenda (2.914 m), il monte Torena (2.911 m). Gran parte delle montagne è attraversata dal  panoramico Sentiero delle Orobie, sul cui percorso si trovano numerosi rifugi alpini.

LE VALLI

La Valle Seriana si estende per circa 50 km dalla pianura alle cime più alte delle Alpi Orobie, superiori ai tre mila metri di quota, in un ambiente di grande interesse paesaggistico e culturale. All’imbocco si trova Alzano Lombardo che merita una visita per la sua imponente basilica, ricca di dipinti, e il Museo d’Arte Sacra S. Martino e le Sagrestie Fantoniane, che costituiscono un trionfo d’intarsi e d’intagli eseguiti dalle botteghe dei Fantoni e dei Caniana. Risalendo la valle, nella chiesa parrocchiale di Albino si possono ammirare tele di G.B. Moroni, nato nel luogo nel 1523. Altro museo di arte sacra è quello della Basilica di Gandino con preziosi paramenti e arredi.

Numerosi anche i musei etnografici tra cui quelli di Albino, dei magli di Ponte Nossa e dell’Alta Valle Seriana di Ardesio, dove si trova anche un famoso santuario mariano. Nella parte estrema brillano Ogna e Gromo per i loro centri medievali e Valbondione con le sue cascate del Serio, alte ben 315 metri, ora imbrigliate da una diga ma che si possono ammirare per alcuni giorni all’anno, in date prestabilite.

Nella splendida cornice della Presolana, si possono visitare Clusone con la torre dell’Orologio, il famoso affresco della danza macabra, la chiesa dei Disciplini, il Museo Arte e Tempo; Rovetta con la bottega dei Fantoni e la fastosa chiesa barocca del 1600; Castione della Presolana, uno dei maggiori comprensori turistici della bergamasca.

Attraverso il Passo delle Presolana si può raggiungere la Val di Scalve dove, a Schilpario, si trovano il Museo della Valle, allestito in un’ex segheria ad acqua, ed il Museo della Miniera.

Anche la Valle Brembana è limitata a nord dalla catena delle Alpi Orobie; dal Pizzo del Diavolo di Tenda, che segna il confine più settentrionale con la valle Seriana, e dal Pizzo Tre Signori, che segna invece il confine tra le province di Bergamo, di Sondrio e di Lecco.

Nell'area meridionale della valle, quella in cui il Brembo ha potuto meglio farsi spazio in mezzo ai monti, si trovano i comuni più popolati; mentre nella parte nord il territorio brembano è costellato da piccoli centri, antichi borghi che hanno conservato suggestivi esempi di architettura montana.

Il Museo della Valle è ospitato in un cinquecentesco palazzo di Zogno, mentre quello dell’Alta Valle ha sede nell’ex Pretura veneta di Valtorta. A San Pellegrino, noto per le sue acque, si trovano il fastoso Grand Hotel, il palazzo della Fonte ed il Casinò municipale. Questo con i suoi esuberanti decori rappresenta uno dei più significativi episodi di stile floreale in Lombardia.

Da San Giovanni Bianco, dove si trova la “Casa di Arecchino”, si imbocca la Val Taleggio, chiamata “la piccola Svizzera bergamasca”, che ha dato il nome allo squisito formaggio. Poco oltre, a Camerata Cornello, c’è il Museo dei Tasso e della Storia postale, che si avvale del patrocinio del Ministero delle Poste. Pochi sanno che il casato dei Tasso, originario della contrada Cornello, svolse attività postale a livello europeo dalla fine del secolo XIII alla metà del secolo XIX. Il Museo contiene un’esposizione di documenti, più unica che rara, che merita una visita.

A Piazza Brembana confluiscono i due rami principali del fiume Brembo, seguendo quello a destra si raggiunge il passo San Marco per scendere in Valtellina; a sinistra si raggiunge Foppolo, una rinomata stazione sciistica.

Sul lato est della Valle Brembana, all'altezza del comune di Zogno, si snoda la piccola convalle denominata Valle Serina con al centro il Comune di Serina, da dove si raggiunge Oltre il Colle, sede di un museo minerario, e da qui la Val del Riso e poi la Val Seriana.

La Valle Imagna confluisce da destra nella Valle Brembana. Porta della Valle Imagna sono gli antichi e interessanti paesi di Almenno. Ad Almenno San Salvatore da visitare la chiesa della Madonna del Castello con tre edifici distinti: cripta, chiesa antica e chiesa rinascimentale. La cripta potrebbe risalire all’epoca longobarda. Testimonianze di età romanica si hanno anche nella bellissima Chiesa di San Giorgio con le pitture murali più antiche della bergamasca. Ad Almenno San Bartolomeo è da visitare al Chiesetta di San Tomè, costruita nel XII secolo, romanica, a pianta circolare. Unico in Europa è poi il Museo del Falegname che si trova in questo paese.

Il centro più importante della valle è Sant’Omobono Terme. Celebri sono le sue fonti. Sempre a Sant’Omobono c’è il santuario più caro ai valdimagnini e conosciuto non soltanto nella bergamasca: è il Tempio della Cornabusa, ricavato in una grotta e dedicato alla Madonna. Venne costruita poco alla volta nel corso dei secoli a partire dal Cinquecento.

Gli appassionati di pittura potranno scoprire anche nei centri della Val Cavallina opere di tutto rispetto. Oltre gli affreschi di Lorenzo Lotto a Trescore Balneario, tappa fondamentale è la Galleria dell’Accademia Tadini a Lovere con dipinti di scuola veneta e lombarda dal XIV al XIX secolo. Nell’abitato merita una visita anche la basilica di S. Maria in Valvendra, eretta nella metà del XV secolo.

L’itinerario prosegue poi in Val Calepio. Si raggiunge Credaro dove, nella piccola chiesa di S. Giorgio, si può visitare un altro ciclo di affreschi di Lorenzo Lotto. La visita può concludersi a Sarnico, sul lago d’Iseo, per ammirare la villa Faccanoni, un raffinatissimo esempio dell’arte liberty e visitare la Pinacoteca Gianni Bellini.

Ad ovest si trova la Valle San Martino, mutilata pochi anni fa dei comuni posti nella parte più occidentale per assegnarli alla nuova Provincia di Lecco. Gli abitanti però si sentono ancora bergamaschi, tant’è che i Gruppi Alpini della zona hanno voluto rimanere associati alla Sezione di Bergamo. Nella parte ancora della provincia di Bergamo, oltre Cisano e Caprino Bergamasco, c’è Pontida con la sua celebre Abbazia benedettina, dove i comuni lombardi si riunirono il 7 aprile 1167 per stipulare un patto d’alleanza contro Federico Barbarossa, alleanza nota come Lega Lombarda. Passando nella parte “bergamasca” della provincia di Lecco, meritano una visita il Convento di S. Maria del Lavello a Calolziocorte; i resti del castello manzoniano, detto dell’Innominato, a Vercurago; il complesso del santuario di S. Gerolamo Emiliani a Somasca.

Nel territorio della provincia, oltre i molteplici laghetti alpini, vi sono due laghi principali. Il lago d'Iseo, al confine con la provincia di Brescia, su cui si affacciano i comuni di Lovere, Castro, Riva di Solto, Tavernola Bergamasca, Predore e Sarnico. Il lago comprende anche la più grande isola lacustre d'Europa, Montisola che però fa parte della provincia di Brescia. Il lago di Endine, in Val Cavallina, formato dal fiume Cherio è compreso tra i comuni di Endine Gaiano, Monasterolo del Castello, Ranzanico e Spinone al Lago.

L’ISOLA

In ogni modo anche Bergamo ha la sua “Isola”, non si trova in mezzo al mare o in mezzo ad un lago, ma è compresa tra due fiumi, il Brembo e l’Adda.

Attraversato l’antico abitato Ponte San Pietro, il primo paese a cavallo del Brembo, ci si inoltra nell’Isola che comprende 21 comuni ricchi di storia e di edifici romanici e medievali. Tra questi si segnalano il castello di Marne, l’antica basilica di S. Giulia di Bonate Sotto, la chiesa di S.S. Fermo e Rustico di Brembate, l’Abbazia di S. Egidio a Fontanella di Sotto il Monte, paese natio di Giovanni XXIII. In questo paese si possono visitare anche i luoghi del Papa Buono. La casa natale è meta di pellegrinaggi e molti fedeli visitano anche il museo commemorativo, allestito in Ca’ Maitino che fu residenza estiva del prelato durante il periodo cardinalizio.

Altro luogo interessante è il villaggio operaio di Crespi d’Adda. Nato tra il 1890 e il 1910 da intenti filantropici di imprenditori tessili, Crespi d’Adda è ancora oggi uno straordinario documento di quel filone di pensiero che mirava a costruire una comunità ideale, nella quale realizzare un equilibrio perfetto tra i bisogni dei lavoratori e gli interessi dell’imprenditore. Il villaggio, perfettamente conservato, è Patrimonio Mondiale Protetto dell’UNESCO.

LA “BASSA”

Si chiama “Francesca” la strada che attraversa il territorio bergamasco collegando Canonica d’Adda a Palazzolo sull’Oglio. L’antica strada, tracciata dai Romani e ripresa dai Franchi - ai quali deve il nome - segna una sorta di confine tra la fascia settentrionale e quella meridionale della pianura. A sud lo scenario cambia, si è nella “Bassa”, nella pianura irrigua fertile e ricca di risorgive e fontanili.

Qui troviamo Treviglio, la seconda città della bergamasca, che a buon diritto è detta la “capitale della Bassa”. Nella piazza centrale la collegiata di S. Martino racconta la sua storia antica, iniziata nei secoli X-XI e continuata nel ‘400 e ‘700 con aggiunte e rifacimenti. Al suo interno un prezioso polittico del 1485. Degno di visita, oltre il centro storico, il santuario della Madonna delle Lacrime, edificato nel 1594 ed ampliato agli inizi del ‘900.

Ora siamo a Caravaggio dove nacque, nel lontano 1571, l’irrequieto e geniale pittore Michelangelo Merisi che prese il nome dal luogo natio. Ma la fama di questo antico borgo si deve soprattutto al santuario della Madonna di Caravaggio. Meta di pellegrinaggi, il grandioso complesso è stato costruito secondo le indicazioni di Carlo Borromeo, iniziato nel 1575 fu però ultimato solo agli inizi del XVIII secolo.

Anche Romano di Lombardia merita attenzione. Oltre al castello visconteo, testimonianza della sua antica storia è il medievale palazzo della Comunità, modificato dei veneziani nel ‘400. Nel cuore dell’abitato si trova la settecentesca parrocchiale di S. Maria Assunta con dipinti di G.B. Moroni.

L’alto campanile della chiesa di S. Maria dell’Incoronata, eretta nel XV secolo e ornata da affreschi dell’epoca, annuncia da lontano Martinengo, la cui notevole piazza Maggiore, delimitata da edifici a portici, accoglie il seicentesco palazzo del Comune.

I CASTELLI

La bergamasca è anche terra di castelli. Al di fuori del complesso fortificato di Città Alta, spicca tra tutti il castello di Malpaga, in territorio di Cavernago. L’attuale aspetto del complesso si deve a Bartolomeo Colleoni, che nel 1456 acquisto il maniero per adibirlo a personale dimora. L’illustre condottiero, tornato al servizio della Repubblica di Venezia, ne fece la propria reggia con affreschi che illustrano le sue battaglie e la visita del re di Danimarca che gli fece il 12 marzo 1474.

Tra le “opere di pace” volute da Venezia nel XV secolo vi fu anche lo smantellamento dell’apparato difensivo della Val Cavallina, risalente all’epoca medievale. Una delle poche fortificazioni rimaste è il castello Suardo di Bianzano, sulla sponda occidentale del lago di Endine, risalente al XII o XIII secolo.

Sulle mura di epoca medievale, sugli scorci rinascimentali, sui decori di gusto neoclassico si leggono le tappe di una storia complessa del castello Camozzi-Vertova che domina Costa Mezzate, borgo collinare della Val Calepio. Sulla collina che sovrasta il castello, un torre duecentesca ricorda una scomparsa fortezza medievale.

Tornando verso la Bassa non può mancare una visita al Palazzo Visconteo di Brignano Gera d’Adda. Sorto sulle rovine di una rocca del ‘200, si divide nel cosiddetto “Palazzo Vecchio” che risale al ‘500-‘600 e il “Palazzo Nuovo”, la cui costruzione avvenne verso il 1710. Esempio di villa fortificata lombarda con cortili, parco di grande effetto scenografico e sale interne completamente decorate.

Infine il castello dei Conti Albani di Urgnano, detto anche Rocca Viscontea, che fa risalire le sue origini al 1354, data della costruzione del castello su preesistenti rovine. Fu trasformato in seguito in residenza signorile e si presenta a pianta quadrata con due torri d’ingresso, circondato da fossato e con merlatura ghibellina. Le sale interne sono decorate con affreschi seicenteschi.

Questi sono solo alcuni dei molteplici menieri e dimore signorili che si possono trovare in vari paesi, dalla Bassa alla montagna, come il castello Ginami che si trova a Gromo in Alta Valle Seriana.

In sintesi la provincia è degna figlia di Bergamo, entrambe ricche di storia e di cultura.

Luigi Furia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento Domenica 18 Aprile 2010 09:05