Gli accampamenti sotto la pioggia, ma l'allegria regna |
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Acqua e fango non fermano gli arrivi da tutta Italia. Al parco Suardi spunta la Cittadella con i mezzi militari. I gruppi di alpini con tende e camper continuano ad arrivare a Bergamo per occupare le aree prenotate da mesi. L'apertura dei campi gestiti dall'Ana era prevista per lunedì, ma si è fatta un'eccezione per chi è arrivato già da sabato, come i quattro amici, due coppie di moglie e marito, provenienti da Paderno Dugnano (Mi) e Campoformido (Ud). Un camper per quattro persone tra cui un solo alpino: Ernesto Savoia già a Bergamo nell'86, mentre Vittorio Nobile è stato carrista. Con le mogli Giannina e Costanza hanno intenzione di girare la città, con una visita anche a Sotto il Monte, tenendo come base il campo A3 gestito dalla Protezione civile di Bergamo sotto il coordinamento di Giuseppe Manzoni.
Nel campo A2, allestito dagli alpini di Serina nel parco della Trucca, il gruppo di San Giovanni Ilarione (Verona) solleva una protesta semiseria: «Siamo abituati da anni ad arrivare per primi alle adunate. Eravamo pronti già per sabato 1, ma ci è stato detto che il campo non era pronto – spiega Ernesto Sartori rammaricato di aver perso un "primato"–: e sì che anche i bergamaschi sono abituati a muoversi con anticipo quando vanno in giro...». Sono in otto, ma da mercoledì gli arrivi saranno continui fino a raggiungere 80 persone, che condivideranno cibo, partite a carte, incontri con altri gruppi. «È un modo per staccare la spina e stare in relax» e chiacchierando con loro c'è il tempo per un caffè, una fetta di torta e un goccio di vino.
Bruno Francesconi del gruppo San Martino della Battaglia (Bs) è rimasto solo dopo che ha montato la tenda con amici: «Torneranno giovedì con i rinforzi», intanto mostra con orgoglio la tenda «modello protezione civile» che viene inaugurata proprio a Bergamo: con la pioggia che sta scendendo si può dire che è un battesimo di fuoco. Più difficile la situazione all'attendamento A1, zona Natta-Boccaleone. Il campo è molto fangoso, impossibile entrare con camper o montare tende. È presente Giovanni Locatelli, responsabile dell'area allestita dal gruppo di Bonate Sopra: «Abbiamo lavorato e stiamo lavorando perché gli alpini vengano accolti bene nella nostra città e vorremmo avere la soddisfazione di vivere belle giornate. La pioggia sta creando qualche problema», dice amareggiato, mentre lo incoraggia Antonio Sarti, presidente della sezione di Bergamo, passato a verificare le condizioni dell'area. Due gruppi giunti con i camper hanno trovato riparo sotto il cavalcavia fuori dal campo, per non rischiare di rimanere impantanati.
Laura Arnoldi il 05/05/2010 - L'Eco di Bergamo
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