Avevamo bisogno di questa meravigliosa invasione Stampa

Avevamo davvero bisogno di questa meravigliosa invasione alpina, specialmente noi giovani che, ci dicono, non abbiamo più ideali, non abbiamo amore per la patria e non crediamo in nulla...


Tutto vero, finché non arrivano gli alpini e allora tutto cambia, ci lasciamo contagiare dalla loro allegria e dal loro essere, li guardiamo, li ammiriamo, ci fanno ridere, ci fanno riflettere e ci sentiamo parte di qualcosa di immensamente grande, qualcosa di importante che ci fa sentire grandi, ci dà energia e ci riempie della tradizione dei nostri nonni...Siamo tutti un po' ritornati alla nostra fanciullezza, quando sentivamo i nostri nonni cantare i cori e raccontare storie di guerra e di amicizia vera. Ci hanno dato un sacco di gioia questi alpini, ci siamo sentiti un po' nel paese dei balocchi, con la città piena di bandiere e di colori, con la gente per strada fino a tarda notte che cantava, beveva, mangiava e socializzava...Tende ovunque e la gente seduta per terra...
Non siamo andati a ballare in questo lungo weekend alpino, abbiamo girato a piedi e nessuno aveva l'ansia di autovelox ed etilometri, un panino con la salamella e un bicchiere di vino in piedi o seduti su qualche marciapiede... Ci siamo accorti che non passavamo un weekend così bello da molto tempo...Grazie alpini perché rincorrevate noi ragazze senza mai diventare insistenti, perché ci avete fatto sentire al sicuro quando alle 4 di notte giravamo da sole per la città. Grazie alpini per averci risvegliato dal torpore di questa città. Grazie alpini perché stasera abbiamo quasi dimenticato che l'Atalanta è ormai retrocessa.
Domani torneremo alle nostre vite e ci racconteremo dell'esasperazione di un controllore che ha ripetuto centinaia di volte «questo treno non va a Brescia», di due alpini che ci hanno riempito la faccia di fuliggine facendoci soffiare nell'etilometro dell'alpino, degli ambulanti che in un secondo smettevano di vendere occhiali da sole e tiravano fuori (non si sa da dove) ombrelli. Domani torneremo alle nostre vite e cominceremo a fantasticare sulla possibilità di avere un'adunata almeno ogni tre o quattro anni, sulla possibilità di avere gli autobus fino a tarda notte e la polizia ad ogni angolo che invece di multarci ci protegge.
Ci piacerebbe che la nostra città fosse sempre a misura di alpino, così vivibile e così gioviale. Da parte nostra ci impegnamo ad essere più responsabili e solidali. Siamo una città splendida e gli alpini ce l'hanno ricordato. Evviva la patria, evviva le montagne, evviva gli alpini!!! Grazie a tutti.
Sara

 

Da l'Eco di Bergamo del 11/05/2010