Dal 118 in tre giorni soccorse 462 persone Stampa

Per la prima volta sperimentati gli esami via internet senza ricorrere al ricovero

 

 

Quattrocentosessantadue persone valutate nei sei posti medici avanzati, senza doverle accompagnare al Pronto soccorso dell'ospedale – e così senza gravare sulle strutture sanitarie – grazie a un sistema di trasmissione informatizzata dei risultati degli esami clinici fatti eseguire sul posto. C'è stato spazio anche per questa novità nella tre giorni dedicata agli alpini, che ha visto impegnato il 118 in maniera massiccia.
Oliviero Valoti, direttore del 118, benché stanchissimo per il superlavoro, è più che soddisfatto: «L'organizzazione ha funzionato. Un ruolo fondamentale l'hanno avuto soprattutto le squadre a piedi che hanno lavorato per tutta la durata della manifestazione tra la gente. Per la sola giornata di domenica erano 30. Il fatto che avessimo dislocato sette posti medici avanzati in città ha permesso ai Pronto soccorsi delle strutture sanitarie di non essere gravati da un lavoro ulteriore». «Ma non solo – prosegue Valoti –. C'è stata, per la prima volta per noi e per la prima volta in un evento del genere, un'importante novità che ci ha permesso appunto di non dover trasportare tutte le persone sottoposte agli esami nei Pma direttamente in ospedale. Una volta fatti eseguire gli esami, due motociclisti facevano la spola con le provette fino ai laboratori. Poi non dovevano riportare indietro i risultati, che potevano essere letti nei punti sanitari attrezzati e sparsi per la città, in tempo molto più veloce, grazie a un collegamento Internet: i vari posti medici disponevano infatti di computer connessi alla Rete attraverso una normale chiavetta. Voglio per questo ringraziare i due motociclisti, volontari della Croce Blu di Lovere».
Alla super attività dei tre giorni alpini hanno collaborato praticamente tutti i 15 medici della centrale operativa del 118, che hanno coordinato gli interventi dalla postazione dei Riuniti, oltre ai 30 infermieri e in collaborazione con le centinaia di volontari che hanno lavorato in città con i vari mezzi e in supporto al personale medico. I sette Pma – localizzati in zone strategiche – hanno «gestito» 462 pazienti. Le chiamate inerenti l'adunata ricevute dalla centrale operativa nei tre giorni sono state circa 1.200 (200 venerdì, 560 sabato e 479 domenica). I soccorsi primari sono stati 348. Due gli episodi gravi, inerenti due persone colte da infarto, sabato pomeriggio, in via Mai e alla stazione a monte della funicolare. Altrettanti anche gli incidenti di una certa serietà legati all'evento: venerdì notte una ragazza di 27 è caduta in bici in via Verdi, mentre la stessa notte si è ribaltato anche un «trabicolo» e due alpini hanno riportato fratture a una gamba e al torace. «In tutti questi casi l'intervento tempestivo del nostro personale, in particolare delle squadre a piedi – conclude Valoti – ha permesso di soccorrere in tempi molto più rapidi del solito i feriti e risolvere le situazioni di emergenza in modo più tempestivo».
 

Fabio Conti il 11/05/2010 - L'Eco di Bergamo