Ascom: centro vivace e a misura di famiglia, esperienza da replicare. S'inchina persino «Oriocenter»: un biglietto da visita per il futuro
Bella la città così viva: ce lo siamo detti in molti. Gli Alpini ci hanno fatto anche questo regalo, riscoprire la gioia di trascorrere del tempo con le famiglie per le vie di Bergamo. E proprio i commercianti - tracciando un primo bilancio decisamente positivo per gli incassi dei giorni dell'adunata - cercano di fare tesoro di questa esperienza per individuare i segreti di un successo riuscito in tutti i sensi e magari da replicare.
«Non abbiamo ancora raccolto tutti i dati – spiega Oscar Fusini, vicedirettore di Ascom Bergamo – ma possiamo confermare le previsioni: almeno 60 milioni di euro di incassi nei tre giorni dell'adunata con un grande successo di gradimento per i menù degli alpini e il concorso delle vetrine. Uno sforzo straordinario, va detto, quello compiuto dalle istituzioni, Comune in primis, a livello organizzativo. Sicuramente proprio gli alpini sono stati un ingrediente fondamentale per la riuscita dell'evento, grazie alla forza e all'esempio, al clima positivo che hanno saputo infondere. Ci hanno fatto vedere una città differente, quella che spesso ci auguriamo di avere: vivibile e a misura di famiglia. Non credo che sia un evento facilmente riproducibile in queste dimensioni per lo sforzo che richiede ma sicuramente almeno una volta all'anno potremmo impegnarci per riproporre qualcosa di analogo magari con l'aiuto delle penne nere orobiche».
«Per i locali pubblici – osserva Gigi Parma, vicepresidente Fipe (pubblici esercizi) – è stato un impegno straordinario ma sicuramente premiato. Una carta vincente è stata la possibilità di allestire spazi esterni facilmente godibili nonostante la pioggia. Una soluzione da riproporre in estate». E proprio i bar hanno dato sfogo a tutta la loro originalità, come il riuscito mix tra cultura e arte culinaria proposto dal bar del Centro congressi legato al Festival internazionale della cultura.
«Ringrazio gli ambulanti locali – osserva anche Cesare Rossi, segretario Anva Confesercenti Bergamo – che, a differenza di quelli itineranti per questi grandi eventi, hanno mantenuto prezzi popolari. Penso che sia importante prevedere un calendario di eventi che uniscano commercio e aggregazione. In questo Mercatanti in fiera è un buon esempio». «Una città viva per le famiglie ma soprattutto per i giovani – spiega Giacomo Salvi, direttore Confesercenti Bergamo – è quella che più volte abbiamo auspicato. In questo caso ha giocato tanto anche la tolleranza dei residenti che hanno accettato di vedere il centro come luogo di aggregazione e di tempo libero».
E per una volta persino il centro commerciale «Oriocenter» si deve inchinare al centro cittadino. «Sì – ammette il presidente Giancarlo Bassi – per una volta ci dobbiamo inchinare al centro che ha attratto sicuramente più di noi. Ma non ho rinunciato a girare per la città per carpire qualche segreto della riuscita di questo evento. I miei complimenti vanno al sindaco e al vicesindaco di Bergamo: credo che in vista dell'Expo 2015 si possa riproporre eventi analoghi. Che cosa ha aperto la città alle famiglie? Il coinvolgimento fatto di cose semplici come i fuochi d'artificio e una bellissima visuale di Città alta da viale Papa Giovanni, ma anche l'organizzazione nell'ingresso in centro tra auto, mezzi pubblici e percorsi pedonali, la pulizia, la potenza della comunicazione. Bergamo è stata vista da tantissimi turisti che portano via un ricordo positivo. Ora sfruttiamo questa bellissimo biglietto da visita».
Elena Catalfamo il 11/05/2010 - L'Eco di Bergamo
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