«Non ci aspettavamo un'accoglienza così forte e genuina» Stampa

«Viva l'Italia, viva gli alpini». L'urlo si alza dal fondo della sala e chiude un'oretta di consiglio provinciale davvero singolare. Partita con il presidente Ettore Pirovano impegnato a filmare telefonino alla mano la platea che gli sta attorno e terminata con la sentita esplosione del consigliere del Pdl Maurizio Maggioni. «Viva l'Italia, viva gli alpini», appunto. E non fa niente se tra i consiglieri (tutti incravattati con i colori della Provincia) di cappelli con la penna nera ce ne sono solo sei. D'ora in avanti alpini lo saranno un po' tutti pure qui. Perché il consiglio convocato ieri in occasione dell'83ª adunata non aveva solo l'obiettivo di dare il benvenuto a tutti i soci dell'Ana arrivati in città a migliaia. Con l'ordine del giorno presentato direttamente dal presidente della Provincia e approvato all'unanimità la stessa aula consiliare è ora intitolata al «valoroso Corpo degli alpini».
Non resta che scegliere un logo e apporre la targa. «Per noi bergamaschi – ha spiegato Ettore Pirovano – essere penne nere è motivo di orgoglio perché rappresenta il nostro modo di essere: disponibili e solidali nei confronti di che ne ha bisogno». «Voglio vedere adesso chi è contrario», aggiunge a mezza voce mentre il presidente del Consiglio Roberto Magri dichiara aperta la discussione. E infatti, tutti d'accordo. «Per i valori che incarnano gli alpini, la solidarietà e lo spirito di corpo – risponde all'appello il capogruppo delle opposizioni Francesco Cornolti – il nostro appoggio è unanime». «Le penne nere – gli fa eco il leghista Alberto Piccioli Cappelli a nome del centro destra – rappresentano un esempio. Giusto attribuirgli questa intitolazione che resti anche come testimonianza visibile».
Votazione, per alzata di mano, visto che l'impianto elettronico fa un po' i capricci, e via libera all'unanimità. Con relativo coro di commenti soddisfatti. «Non so quante aule in italiana possano vantare un'intitolazione del genere – è il plauso del prefetto Camillo Andreana –, ma so per certo che in questo modo il corpo si identifica sempre più con la comunità». «È un momento importante – aggiunge il presidente dell'Ana di Bergamo Antonio Sarti –, un momento che ci aiuta e ci sprona ad andare avanti: alpini e bergamaschi sono un tutt'uno».
«Abbiamo bisogno di segnali forti dalle classe politica – ribadisce il presidente nazionale Corrado Perona – e questo lo è di sicuro. Ci aspettavamo un'accoglienza calorosa, ma non così spontanea, forte e genuina: sono davvero emozionato».
Ugualmente caloroso anche l'abbraccio che i vertici dell'Ana hanno voluto riservare ai rappresentanti delle sezioni estere giunti da tutta Europa, ma anche da altri continenti, all'auditorium di Piazza della Libertà. Un primo abbraccio, visto che proprio stamattina si svolgerà l'incontro ufficiale con gli stessi alpini espatriati. In tutto le sezioni sono 34, tre delle quali (Bulgaria, Romania e Colombia) di fresca costituzione. «Per noi – ha detto lo stesso Corrado Perona, al fianco Ornello Capannolo, coordinatore nazionale per le sezioni all'estero – è come toccare il cielo con un dito».
 

E. Fa. il 08/05/2010 - L'Eco di Bergamo

 
 

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