Adunata di Bergamo - I messaggi di saluto su L'Alpino di Aprile Stampa

Adunata di Bergamo 2010 - I messaggi di saluto   

Il Presidente nazionale
Cari alpini, l’Adunata è il massimo evento annuale dell’Associazione che ci vede riuniti in tanti. Cosa significa trovarci in tanti? Che noi abbiamo comunità di intenti, gioia di ritrovarci, grande senso di appartenenza. Comunità di intenti, che vuol dire, condivisione di valori, di storia, di amore per la nostra Patria. Gioia di ritrovarci, perché, quando abbiamo concluso il servizio militare e assolto il nostro dovere, ci siamo lasciati da amici, e amici siamo rimasti, felici di stare ancora insieme. Orgogliosi di appartenere ad una Associazione operosa, che continua a procedere nonostante il mutare dei tempi, della stessa società. E questo perché non abbiamo mai perso coscienza della nostra dignità, della nostra identità. Noi siamo sempre gli stessi perché gli stessi sono i valori dei quali la società ha bisogno, oggi come ieri, come domani. Questa Adunata la dedico a Nardo Caprioli, che per 14 anni, dall’84 al ’98, è stato il nostro amato presidente. Con lui saluto tutti i reduci, e con i reduci voglio portare il mio saluto anche ai giovani, perché raccolgano la nostra eredità, arricchendola anche con innovazioni nel rispetto dello spirito tramandatoci dai nostri Padri.
Buona Adunata a tutti!
Corrado Perona

 

   

 

Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito

E' con immensa soddisfazione e affetto che, in occasione della 83a Adunata nazionale, vi porgo i saluti di tutto l’Esercito italiano e quelli miei personali. Nel corso della loro lunga e prestigiosa esistenza, che si fonde inscindibilmente con la storia nazionale, le "Penne Nere” hanno saputo scrivere indimenticabili pagine di eroismo, ponendosi sempre, per senso del dovere, abnegazione ed amor di Patria, quali preziosi punti di riferimento. L'odierna, tradizionale manifestazione testimonia e rinnova quei valori e quelle nobili gesta che hanno sempre caratterizzato gli Alpini e che costituiscono un prezioso patrimonio edificato, molto spesso, a prezzo dell’estremo sacrificio. Dall'opera di soccorso alle popolazioni in occasione di calamità naturali, alle operazioni di controllo del territorio in ambito nazionale, fino agli interventi internazionali in aree di crisi, gli alpini di oggi, al pari di quelli del passato, hanno contribuito a creare l’iconografia del "bocia" schietto e genuino che, sotto la patina d'un aspetto apparentemente burbero, forgiato dalle asperità  dell’ambiente montano, è capace di atti di sereno coraggio, ma anche di esemplare dedizione, di amorevole generosità e di silenziosa umiltà. La completa professionalizzazione del mestiere delle armi e l'apertura all'arruolamento femminile – temute da alcuni per un possibile svilimento della specialità – hanno invece dimostrato non solo che si nasce "alpini" per appartenenza geografica, ma che lo si può anche diventare, pur provenendo da zone non prettamente montane, abbracciandone incondizionatamente le tradizioni, i valori e il '"modus vivendi". È proprio questa mentalità che ha permesso alle "Penne Nere" di svincolarsi dal classico compito di presidio delle frontiere alpine e di proporsi quali truppe altamente addestrate, in grado di operare in qualsiasi territorio, in ogni condizione ed ambiente climatico. Ne sono un eccellente esempio i reiterati impieghi in Afghanistan e il recente intervento in soccorso della popolazione di Haiti, dove gli Alpini hanno saputo mettere in risalto il peculiare e straordinario spirito del soldato italiano, facendosi rapidamente stimare ed apprezzare. Infine, mi è gradito cogliere questa gioiosa circostanza per manifestare i sentimenti di sincera gratitudine e di profonda stima di tutto l’Esercito all’Associazione Nazionale Alpini, che con caloroso affetto e profondo impegno segue e sostiene le “Penne Nere” in servizio, tramandando, con la sua quotidiana, capillare e preziosa opera, i tipici valori alpini alle nuove generazioni. Viva gli Alpini! Viva l’Esercito! Viva l’Italia!

Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Valotto

 

 

 

Il Comandante delle Truppe alpine
Cari alpini, tra pochi giorni ci aduneremo compatti nell’incantevole Bergamo, che si fregia del titolo di “Città dei Mille” e che vanta la Sezione più numerosa del nostro sodalizio. Le impervie valli del bergamasco hanno sempre fornito alla Patria degli ottimi soldati e dei coriacei alpini che hanno costituito la spina dorsale di tanti reggimenti e della mai dimenticata brigata Orobica. Gli alpini in armi si onorano d’incontrare gente di tale tempra e di poter rinsaldare i fraterni vincoli che ci accomunano. A Bergamo gioiremo compostamente nel ritrovarci ma, soprattutto, renderemo un commosso omaggio a chi è nel Paradiso di Cantore. La nostra devota riconoscenza sarà rivolta a tutti gli alpini che sono “andati avanti”, che ancora ci guidano con il loro esempio. Ma un momento così importante come l’Adunata dà anche l’opportunità di presentare consuntivi e delineare il futuro. È giusto quindi riesaminare quanto realizzato nel 2009 e rendere noti i programmi del 2010 che ci daranno la spinta per proseguire sulla strada tracciata in 91 anni di storia. Il 2009 è stato degnato da un’immane tragedia che ha colpito la forte e gentile stirpe abruzzese per la quale l’Associazione Nazionale Alpini ha dimostrato tutta la sua solidarietà, giungendo ad edificare un intero borgo. Ma il 2009 ci ha dato anche due momenti tanto dicotomici quanto significativi. A settembre, il 6° Reggimento Alpini ha ospitato il cosiddetto Pianeta Difesa, o “mininaja”. I risultati sono stati esaltanti, a testimonianza di come le Truppe alpine siano apprezzate dalla sana gioventù italiana. Ma dopo poche settimane, siamo passati da sensazioni così attuali ad altre che ci hanno riportato indietro di quasi 50 anni, alla morte del cappellano militare don Carlo Gnocchi. Quanto grande sia stato il suo esempio è stato dimostrato dall’eccezionale affluenza di popolo nel Duomo di Milano per la sua beatificazione. Il 2010 può essere definito “l’anno operativo” delle Truppe alpine, considerato che la brigata Taurinense è già da qualche settimana rischierata in Afghanistan e la Julia la sostituirà fra pochi mesi. Inoltre, siamo presenti anche con una consistente forza affiancata alle unità afgane per pilotarne l’addestramento. Come si vede, gran parte delle Truppe alpine si sta avvicendando in quel difficile teatro di operazioni, nella convinzione di assolvere un compito utile alla comunità internazionale e degno dei nostri avi. Sono certo che gli alpini in congedo, sotto la sapiente guida del generoso presidente Corrado Perona, sapranno essere vicini ai fratelli in armi con quell’insostituibile sostegno morale che rappresenta il collante della famiglia alpina. Arrivederci a Bergamo e buona Adunata a tutti.
Gen. D. Alberto Primicerj

  

Il Presidente della Sezione
Carissimi alpini, è con grande gioia e profonda emozione che vi porto il fraterno saluto delle penne nere bergamasche in occasione delle manifestazioni per l’83ª Adunata nazionale, un evento associativo fortemente voluto e che anche ora sembra quasi un bellissimo sogno.
È infatti con questo sentimento che pensiamo alla nostra città, alle vallate orobiche, alla pianura ed ai laghi, visti come luoghi d’incontro in amicizia, allegria e fierezza, fra le tante penne nere che giungeranno da tutto il mondo e la nostra gente che è alpina nel sangue, nelle tradizioni e nella storia. Questa è infatti la terra dei fratelli Calvi, di Gennaro Sora e di tanti, tantissimi alpini che, in pace ed in guerra, hanno servito la Patria con dignità ed onore. Anche per questo la sezione di Bergamo è forte, compatta, motivata e credo abbia ben operato nelle attività organizzative di questa Adunata nazionale che per tutti noi, e mi auguro anche per gli alpini che converranno a Bergamo, resterà fra i ricordi più belli. Il nostro vuole essere un abbraccio fraterno, nel ricordo di quando vestivamo la divisa e, poi, dei numerosi impegni ed appuntamenti che ci hanno accompagnato durante l’esperienza associativa, con momenti di grande serenità e di quella vera e duratura amicizia che ci fa ben comprendere come questo sentimento sia importante e dia pieno e positivo significato alla nostra vita. Carissimi alpini, con la speranza che gli inevitabili e, mi auguro, piccoli problemi e difficoltà, siano da voi compresi, benvenuti a Bergamo, con l’augurio di una grande, felice Adunata nazionale.
Antonio Sarti 

 

Il presidente della Regione Lombardia

Nel corso della lunga storia del Corpo, gli Alpini hanno fornito un alto contributo alla difesa della Patria. Hanno combattuto nella neve, nella fatica e nella fame per difendere l’ideale di un’Italia unita e libera. Molti sono morti. Molti non hanno mai fatto ritorno dai campi di battaglia. Altri ancora hanno portato con sé, per tutta la vita, i segni del proprio sacrificio. Ma gli Alpini, soprattutto oggi, rappresentano una risorsa che va ben oltre le esigenze militari. Gli Alpini sono un grandissimo patrimonio storico, culturale e sociale. Il loro quotidiano contributo in favore della comunità è di irrinunciabile importanza. Basti pensare alla prontezza con cui il Corpo interviene durante le emergenze nazionali e internazionali. Al grande impegno nel settore del volontariato. Al ruolo di primo piano in moltissime iniziative benefiche, sociali,  sportive, culturali. Alla capacità di trasmettere alle nuove generazioni virtù importanti come l’amicizia, il rispetto reciproco, l’amoreper il proprio Paese, lo spirito di collaborazione, il coraggio. Regione Lombardia ha voluto offrire un sostegno importante all’ottantatreesima Adunata Nazionale perché crede in questi stessi valori, guida e cemento della propria azione di governo. Auguro dunque agli Alpini di tutta Italia di portare avanti con orgoglio ed entusiasmo la grande tradizione che il Corpo ha costruito in quasi 140 anni di servizio al Paese.

Roberto Formigoni
 

  

 

Il Sindaco di Bergamo

E’ con grande emozione che lo scorso 20 febbraio ho ricevuto dalla città di Latina il testimone, la “stecca” che ci è stata consegnata in vista dell’Adunata in programma a maggio. La nostra Comunità attende con ansia l’abbraccio delle “penne nere”. Anche quest’anno, come tradizione vuole nelle adunate, gli alpini arriveranno da tutta Italia e dall’estero, per ritrovarsi e per celebrare, insieme a noi, il ricordo dei loro Caduti e per consolidare le loro tradizioni, che sono anche le nostre. Assisteremo a giorni di festa, nei quali vengono tradizionalmente alla luce i sentimenti più profondi ed i legami di simpatia e di affetto che uniscono gli alpini tra di loro e con il popolo delle città che per alcuni giorni li ospitano. Come sindaco, ma anche personalmente, mi sento interprete entusiasta di questi sentimenti e, a nome di tutti i miei concittadini, mi inchino ai valori che gli alpini esprimono e che sono radicati nei sentimenti di umanità, solidarietà e pace tra gli uomini. Basta ricordare i recenti interventi a favore delle popolazioni ferite da catastrofi naturali per comprendere la loro bontà d’animo condita dalla cultura del fare. Le “penne nere”, con la loro folta presenza, rinnovano i vincoli di cultura, di cuore e di sangue per la Patria, la terra dove vivono e dove mantengono le memorie della propria storia e delle nostre popolazioni. Questi sono legami profondi che non nascono e non muoiono nel corso di un raduno: l’anno scorso a Latina, quest’anno a Bergamo, l’anno prossimo a Torino, sono sentimenti vivi che permangono nel tempo. Nel corso di un’Adunata poi si dilatano sino a riempire di sé, anche fisicamente, un’intera città. Un’emozione che a Bergamo si ripete dopo 24 anni.

Franco Tentorio

 

Il Presidente della Provincia di Bergamo

Bentornati nella bergamasca! Gli alpini a Bergamo sono di casa. L’Adunata nazionale degli alpini nella nostra città è una vera festa popolare. Ci sentiamo tutti coinvolti perché anche chi non ha svolto il servizio militare nel Corpo degli Alpini ha potuto toccare con mano l’importanza del volontariato della vostra associazione. La Provincia di Bergamo, insieme agli altri enti locali, si è messa subito a disposizione per offrire la migliore ospitalità ai nostri alpini. A voi resterà il piacere dei giorni trascorsi nella nostra Bergamo, a tutti noi bergamaschi il senso dei valori che rappresentate: penso all’altruismo diretto e immediato, alla solidarietà senza lustrini e alla fratellanza sincera che da sempre ha legato e lega la gente delle nostre montagne. Ci vediamo a Bergamo, grazie di cuore!
Ettore Pirovano

L'Alpino di Aprile 2010

 
 

Ultime Notizie

Oggetti Smarriti

Sono stati ritrovati parecchi oggetti smarriti durante l'adunata.

Contattare il Comitato Organizzatore per informazioni.