Tutto in ordine: e saremo più di 400 mila Stampa

Antonio Sarti, presidente della sezione Ana, fa il punto sull'organizzazione dell'adunata di maggio
«La variabile meno governabile è quella viabilistica. Sarà una grandissima festa per tutta la provincia»

 

   

 

 

Ciò che impressiona è l'ordine. A tre settimane dall'adunata ti aspetteresti almeno un po' di confusione, quantomeno una certa concitazione, invece niente tutto perfettamente organizzato: ogni foglio una cartelletta, ogni obiettivo il suo programma, ogni uomo il suo compito. Gli alpini sono fatti così e la loro sede – quella fresca di inaugurazione dove abbiamo incontrato il presidente della sezione Antonio Sarti – ne riflette a pieno l'indole. Anche nel frangente più delicato, quello in cui mesi e mesi di programmazione devono tradursi in risultati concreti.
Presidente Sarti, nervoso?
«Se tutto va come deve andare no. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro preparatorio che ci sta impegnando da più di due anni: i piani operativi sono 21 e hanno coinvolto i nostri responsabili di settore, ma ovviamente anche gli assessori e i dirigenti comunali, oltre che provinciali. Adesso è il momento dell'azione, del lavoro fisico».
In genere su questo gli alpini non sbagliano...
«Certo alla fatica siamo abituati, ma sa l'imprevisto è sempre dietro l'angolo e gli aspetti da coordinare sono tantissimi».
Ci sono novità dell'ultimo minuto?
«Il programma è steso da tempo. In questo momento ci stiamo però dedicando in maniera capillare alla distribuzione dei tricolori. I nostri gruppi ne hanno già ritirati circa 60 mila. Per quanto riguarda la città, oltre a esporli in tutte le vie e in particolare quelle del centro, l'impegno riguarda anche le abitazioni private presso le quali stiamo consegnando gli stendardi a domicilio dietro versamento di un piccolo contributo e quando non è possibile gratuitamente. Mi piace inoltre ricordare, come aspetto inedito, tra i tanti eventi e mostre, il concerto del cantautore Massimo Bubola che si svolgerà venerdì sera al Palacreberg: si tratta di un artista molto vicino a Fabrizio De André e crediamo possa essere un bel modo per avvicinare ancora più giovani all'adunata».
Invece, cosa la preoccupa di più?
«Sul piano della gestione, la variabile meno governabile è quella viabilistica e dei trasporti: si può programmare tutto quello che si vuole, ma se poi sulla tangenziale capita un incidente serio, ogni previsione salta. Un po' come il meteo: il sole non puoi mica garantirlo. Anche sul piano economico qualche preoccupazione c'è. Il budget è di due milioni e 390 mila euro, presenta qualche criticità dal punto di vista della copertura, ma l'auspicio è di stare sotto i due milioni: se così fosse avremmo ottenuto un grande risultato, facendo le cose bene e spendendo meno del solito».
La sensazione è che sarà un'adunata da record: qualche previsione sui numeri?
«Continuiamo a dire 400 mila persone, ma l'impressione è che potremmo essere anche di più: ci arrivano in continuazione segnalazioni di oratori pieni zeppi di alpini, oltre naturalmente alle grandi aree attrezzate in città e lungo la linea ferroviaria Bergamo-Treviglio e la tramvia per Albino dove si registra il tutto esaurito da tempo».
L'altra sensazione è che non sarà solo una festa degli alpini.
«Vero: sin dall'inizio abbiamo impostato questa adunata in modo da coinvolgere l'intera provincia. Questo con un duplice obiettivo: innanzitutto coinvolgere più bergamaschi possibile, invitandoli a partecipare a un evento che rappresenta veramente un'occasione di aggregazione serena e piena di allegria; in secondo luogo volevamo che il nostro raduno rappresentasse anche un momento di promozione per il territorio, dalle valli alla pianura, oltre che per la città. In quest'ottica le 380 mila copie del numero speciale dell'Alpino sull'adunata possono essere considerate uno strumento importante, così come lo Scarpone orobico (il periodico della sezione di Bergamo distribuito per l'occasione a tutti i 4 mila capigruppo dell'associazione ndr) nella sua edizione dedicata all'adunata, ma anche alle attrattive storico artistiche della Bergamasca, contribuirà a valorizzare ulteriormente la nostra bella terra».
Vuole già ringraziare qualcuno?
«In questo momento, oltre a tutti gli alpini che stanno lavorando, non posso fare altro che rivolgere un grande grazie anche alle istituzioni – dal Comune, alla Provincia, alla Regione – che ci sono state davvero vicine, ma anche a quelle realtà territoriali come Ubi Banca, il Credito Bergamasco, la Camera di Commercio e l'Unione industriali, che hanno contribuito in maniera fondamentale e che sono la dimostrazione tangibile dell'affetto e della credibilità di cui gode l'associazione».
 

 

Emanuele Falchetti il 15/04/2010 - L'Eco di Bergamo

 

 

 

 
 

Ultime Notizie

Oggetti Smarriti

Sono stati ritrovati parecchi oggetti smarriti durante l'adunata.

Contattare il Comitato Organizzatore per informazioni.