«Grazie alpini, sentitevi come a casa vostra» Stampa

L'augurio del sindaco Tentorio: «Sarà una festa indimenticabile, se ci sarà qualche disagio Bergamo porti pazienza»

 

Ormai ci siamo: mancano pochi giorni all'arrivo delle prime avanguardie degli alpini e la città, come del resto buona parte dei paesi della provincia, è pronta ad accoglierli.
Tutto quello che si doveva fare, è stato fatto, mancano solo piccoli particolari e alcuni interventi che l'amministrazione cittadina, per quanto riguarda Bergamo, ha in programma a ridosso della grande adunata, quali ad esempio la pulizia dei muri dei palazzi e la messa in sicurezza del percorso della sfilata di domenica 9 maggio.
«Quella della prossima settimana – ci ha detto il sindaco Franco Tentorio – sarà la terza volta degli alpini a Bergamo ed io, sembrerà strano, quella che ricordo meglio e che ancora mi emoziona, è quella di 48 anni fa, del 1962, quando avevo solo 17 anni. Della successiva, 24 anni più tardi, non so bene perché, ma ho pochi ricordi. Oggi, trascorsi altri 24 anni, Bergamo è pronta, con gioia, al nuovo appuntamento e, ne sono certo, sarà un appuntamento che difficilmente potrò dimenticare».
«Sarà una manifestazione fantastica – spiega Tentorio – che tutti i bergamaschi ricorderanno con grande piacere, ma che ricorderanno anche gli alpini, che per qualche giorno vivranno la realtà bergamasca: non bisogna dimenticare che gli uomini con la penna sul cappello sono molto legati alla nostra gente, come noi a loro, soprattutto perché siamo in tanti ad aver svolto il servizio militare tra gli alpini. E poi, noi bergamaschi e gli alpini abbiamo caratteristiche simili, che ci avvicinano molto. Non ultima, quella del volontariato, con l'impegno nell'aiuto verso il prossimo, con la solidarietà, che è senz'altro uno dei più bei valori della nostra gente».
A dimostrazione di quanto i bergamaschi siano legati agli alpini c'è l'appuntamento di oggi, quando il Comune attribuirà all'associazione nazionale alpini la cittadinanza onoraria. Una decisione raggiunta all'unanimità. «Credo che poche volte si sia verificato, nella storia delle amministrazioni bergamasche, che maggioranza e opposizione si siano trovate in pieno accordo nel prendere una decisione di questa portata – ha proseguito il sindaco – ma io ero sicuro di questo, perché è forte il legame che ci unisce agli Alpini».
«Ora ci attendono tre giorni di festa, che passeremo insieme a tutti gli alpini d'Italia, tre giorni di amicizia, che consolideranno ancora di più il legame tra la popolazione e i nostri ospiti, tre giorni di ottimismo in questa Italia che di ottimismo ha proprio bisogno. E sono certo che si tratterà di vera festa – precisa Tentorio –, lo sento dalla grande partecipazione che sto trovando tra i miei concittadini, lo sento dai loro discorsi. Ma che ci sia questa grande partecipazione lo si può notare girando per le strade della città, ma anche dei paesi della provincia, a cominciare dalle centinaia, dalle migliaia di bandiere già esposte, da giorni, alle finestre e ai balconi delle abitazioni; dalle tante vetrine allestite dai negozianti. Certo, qualche problema potrà esserci, qualche disagio anche, ma credo che tutti si sia pronti ad affrontarli con grande serenità. Sono infatti convinto che, su tutto, prevarrà il piacere di stare insieme, il piacere dell'ospitalità».
«Per gli alpini della sezione di Bergamo – spiega ancora il sindaco – si tratta senz'altro di una grande prova, ma lo sarà anche per tutte le amministrazioni locali, dalla nostra a quelle di tutti i paesi della provincia coinvolti. Una prova anche per le varie categorie di lavoratori, che avranno così l'occasione di mostrare la loro professionalità: ma sono convinto che tutto andrà nel migliore dei modi, soprattutto perché, in fondo, in ogni bergamasco, c'è sempre un po' dell'alpino».
Tanti gli interventi portati a termine per l'83ª Adunata nazionale dall'amministrazione bergamasca, a partire dal restauro di piazzale degli Alpini e del suo monumento, «opera del grande architetto Giuseppe Gambirasio – ha proseguito Tentorio –. Intesteremo poi, giovedì 6 maggio alle 15, il parco comunale di via Quasimodo alle brigate alpine. Sempre il 6, tra gli altri avvenimenti, voglio ricordare, alle 18, l'arrivo in Duomo della teca del Beato don Gnocchi. Ancora un importante appuntamento, venerdì 7, con l'inaugurazione della cittadella degli alpini al parco Suardi. Una giornata importante sarà anche quella di sabato 8, con una serie di appuntamenti da non perdere: a mezzogiorno, allo stadio, il lancio di paracadutisti alpini; alle 17, al Lazzaretto, la messa celebrata dal vescovo e concelebrata dai cappellani militari alpini presenti e infine, alle 23.30, dagli spalti delle Mura, intorno a Porta Sant'Agostino, lo spettacolo di fuochi pirotecnici».
E siamo a domenica, giorno della sfilata, che come previsto dal programma, inizierà alle 9 per terminare a sera: basti pensare che la partenza degli alpini bergamaschi, ultimi a sfilare, è prevista addirittura verso le 19.
«Tutti con il naso all'insù, domenica a mezzogiorno – ha concluso Franco Tentorio – quando sulla sfilata voleranno le Frecce Tricolori, un appuntamento che mi è stato confermato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. In serata, al termine della sfilata, riteniamo verso le 22, a piazzale degli Alpini, consegnerò la "Stecca" al sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, dato che il prossimo anno l'Adunata avrà luogo nel capoluogo piemontese. Una cerimonia semplice, ma carica di significati e che quando un anno fa, mi aveva visto quale principale protagonista, a Latina, sede dell'82ª Adunata, mi aveva emozionato».
«Per concludere – è l'augurio di Tentorio – voglio esprimere l'auspicio che gli alpini d'Italia che si ritroveranno a Bergamo e in provincia, si sentano come a casa loro e che i miei concittadini, insieme a tutti i bergamaschi, siano felici e orgogliosi di mostrare il loro affetto. E voglio invitarli ad avere un po' di pazienza nei confronti di questi amici che saranno con noi in quei giorni, di considerarli parte di una grande festa nella quale tutti si debbano sentire protagonisti, una festa che per tanti anni non potremo più avere».


Egidio Genise il 29/04/2010 - L'Eco di Bergamo

 
 

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