Luci sulla Presolana in omaggio agli alpini Stampa

Giovedì 4 maxifari puntati dalla baita Cassinelli. Grazie a Croce Blu e Anpas. Già successo nel 1988

 

 

La chiamano la regina delle Orobie e ha tutti i titoli per esserlo. La Presolana, con il suo massiccio, è nota per la sua incantevole bellezza, soprattutto all'imbrunire, quando la roccia assume diverse tonalità quasi come le Dolomiti.
Presto la montagna offrirà uno spettacolo unico: giovedì sera, prima dell'avvio ufficiale dell'adunata nazionale degli alpini a Bergamo, tempo atmosferico permettendo, brillerà nella notte grazie ai potenti fari della Croce Blu di Gromo e Anpas Lombardia puntati contro. L'operazione ha un precedente: nel 1988 la Presolana era stata illuminata in occasione del centesimo anniversario dell'ascesa alla montagna del sacerdote Achille Ratti (Papa Pio XI).
L'idea di ripetere il tutto è nel cassetto da anni, ma ora la macchina organizzativa si è messa in moto. Da mesi le penne nere della zona 17 (Fino del Monte, Rovetta, Clusone, Presolana, Onore, Songavazzo, Cerete Alto, Cerete Basso, San Lorenzo) operano con il preciso obiettivo di omaggiare ancora la Presolana. Dopo le prove tecniche di mercoledì notte ora è certo: la cosa è possibile. «È già stato fatto – spiega Giovanni Stabilini, coordinatore della zona 17 dell'Ana –. Tutti noi abbiamo in mente lo spettacolo di quella sera e abbiamo pensato di riproporre l'idea. Abbiamo chiesto quindi l'aiuto della Croce Blu di Gromo che da subito ha sposato con professionalità e disponibilità la nostra iniziativa. Abbiamo però tenuto tutto segreto perché non eravamo certi della fattibilità: nella zona solo da qualche giorno si è ritirata la neve e non eravamo sicuri di essere in grado di portare i pesanti fari in quota. Puntando i proiettori dalla baita Cassinelli possiamo illuminare il massiccio, tempo atmosferico permettendo». «Siamo contenti delle prove tecniche – dichiara Valerio Zucchelli, coordinatore di Anpas Lombardia e della Croce Blu di Gromo –. Il tempo atmosferico ci ha lasciato solo poche finestre per provare i fari, ma abbiamo visto che il posizionamento è buono. Pochi hanno visto però questa spettacolare anteprima perché i centri abitati sottostanti erano coperti da una pesante coltre di nubi. Questa notte abbiamo impegnato solo due fari, entrambi della potenza di 8.000 watt. Giovedì sera ne aggiungeremo altri due. Complessivamente impiegheremo una potenza di 16.000 watt. Qui in località Cassinelli, siamo a circa 2 chilometri di distanza dalla parete della Presolana e siamo quasi alla massima portata, visto che gli strumenti che stiamo impiegando arrivano al massimo a 2,5 chilometri».
«In questo tipo di attività – continua Zucchelli – abbiamo maturato ormai una certa esperienza: oltre ai numerosi dissesti che abbiamo seguito in questi anni abbiamo illuminato già due volte le cascate del Serio. Illuminare la Presolana ci onora e riempie di orgoglio. Ora dobbiamo sperare solo nel bel tempo».
«Nell'88 è stato un evento memorabile – ricorda Adriano Battaglia, ora rifugista dei Cassinelli – lungo il sentiero erano state posizionate numerose fiaccole e la gente si era radunata qui per assistere allo spettacolo. Allora però la Presolana era stata illuminata in un modo diverso: il genio dell'Esercito aveva posizionato due potenti fari più in basso, in località Donico. È una bella iniziativa che speriamo possa essere ripetuta ancora, magari d'estate».
L'operazione vede anche il coinvolgimento della sezione di Castione della Presolana del Cai che ha messo a disposizione i locali del rifugio Cassinelli. Per gli alpini della zona, l'evento è anche il preludio alle iniziative previste nell'ambito di «Aspettando l'adunata»: il giorno successivo le penne nere della zona saranno tutte coinvolte in una sfilata che partendo da piazza Olmo di Fino del Monte intorno alle 17,35, dopo aver reso omaggio ai monumenti ai Caduti di tutte le guerre del paese e di Rovetta, arriverà al parco di Villa Fant, dove ci sarà la Messa e la cena. Illuminare la Presolana è un gesto motivato da un nobile scopo, come spiega Giovanni Stabilini: «Pensiamo che illuminando la roccia si possano omaggiare quanti sono già andati avanti e ci guardano lassù».


Andrea Filisetti il 01/05/2010 - L'Eco di Bergamo

 
 

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Oggetti Smarriti

Sono stati ritrovati parecchi oggetti smarriti durante l'adunata.

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