Mura in Tricolore per l'allegra invasione Stampa

La Fondazione Marzio Tremaglia ha donato 12 mila metri quadrati di stoffa. In serata il centro preso d'assalto

 

L'invasione allegra degli alpini è ufficialmente iniziata. Da ieri le strade della città sono piene di cappelli con la classica penna e in serata il centro è stato preso d'assalto in un clima contagioso di festa.
Bergamo non si è fatta trovare impreparata per la festa: gli alpini sono stati accolti con le Mura venete ricoperte di Tricolori. Cento bandiere da 9 metri di larghezza per 11 metri di lunghezza, pari a 7.800 metri lineari e circa 12 mila metri quadri di stoffa, circondano e sovrastano tutta la città regalando anche un suggestivo effetto ottico a chi si trova in Porta Nuova. L'idea è della Fondazione intitolata a Marzio Tremaglia, di cui cade il decennale della scomparsa, che ha fortemente voluto questo dono, condiviso anche dall'Amministrazione comunale, per tutta la città: «È un gesto che assume un significato molto importante – spiega Andrea Tremaglia – per sottolineare l'affetto che mio padre provava verso il Corpo degli alpini nel quale svolse il servizio militare in qualità di sottotenente. Quest'esperienza, come spesso raccontava, fu per lui una scuola di vita che rafforzò la sua devozione verso la Patria che ha sempre servito con grande senso del dovere e responsabilità». Fra le tredici persone che si sono impegnate a imbandierare le mura dalle 9 alle 19 di ieri c'è Giacomo Nicolini dell'Orobica Ambiente: «Grazie a questo tripudio di colori Città Alta ha ancora più fascino – racconta –. Il Tricolore è visibile anche da molto lontano e non c'era benvenuto più bello di questo per salutare le migliaia di penne nere che in questi giorni riempiranno Bergamo. Domattina (quest'oggi per chi legge, ndr) sistemeremo ulteriormente i contrappesi per fronteggiare nel miglior modo la pioggia e il vento di questi ultimi giorni. Per non farci mancare nulla abbiamo anche steso 10 bandiere (100 metri di lunghezza totale) sul baluardo del "pallone" in Porta Sant'Agostino. Si vedranno benissimo dallo stadio Comunale di Bergamo in occasione del lancio dei paracadutisti e delle altre celebrazioni per questa adunata».

 


Città Alta non solo si fa più bella ma, già da qualche giorno, respira un'aria nuova; piena di allegria e vivacità tipica degli alpini. I primi ad accorgersene sono stati proprio i bambini della scuola materna: «Maestra – ha chiesto uno di loro l'altro giorno pieno d'interesse – come mai in giro per Bergamo sono arrivati gli indiani?». Risposta migliore a questa «curiosità» non poteva che essere l'invito delle penne nere a scuola. Vista l'occasione speciale si sono subito presentati nel cortile in compagnia di 6 umili e generosi «amici». Pippo, Chiara, Branda, Pina, Moro, e Bruna. Sono rimasti letteralmente senza parole i 50 alunni della Scuola materna Centro per la famiglia di via Solata nel cuore di Città Alta, ieri mattina, all'incontro con gli alpini di Foresto Sparso accompagnati da sei muli e due asinelli.

 

 

Lo stupore per la conoscenza degli alpini ha contagiato tutti. Durante la mattinata i bambini, di età fra i 2 e i 6 anni, hanno riempito di domande i 15 alpini presenti ascoltando storie, racconti, e aneddoti di tutti i tipi. Hanno voluto conoscere a tutti i costi le origini di questo Corpo militare, cosa sta a significare la penna, leggermente inclinata all'indietro, portata sul lato sinistro del cappello e tanto altro.Tutto questo senza dimenticare l'entusiasmo con il quale hanno accolto muli e asinelli di cui hanno imparato subito ogni nome. «Non c'era modo migliore di far conoscere gli alpini a questi bambini – racconta Eliana Donadoni, direttrice della scuola materna –. Il sindaco di Foresto Sparso ha accolto immediatamente la nostra richiesta e, insieme agli alpini del suo gruppo di penne nere, ci ha regalato una mattinata indimenticabile. Ora i bambini possono dire di conoscere veramente gli alpini, che non sono di certo "indiani", e di aver ricevuto in dono il loro spirito di fratellanza e attenzione verso gli altri. Anche la presenza dei quadrupedi è stata motivo di grande curiosità e allegria».

 


«Portare la tradizione degli alpini fra i bambini piccoli ci riempie sempre il cuore – aggiunge Gennaro Bellini primo cittadino di Foresto Sparso circondato dagli altri alpini –. Ci è piaciuta molto l'atmosfera di questa mattinata perché i bambini, e anche le maestre Cristina, Francesca, e Marilena, ci hanno accolto con grande calore». La mattinata si è conclusa in Piazza Vecchia con un canto tradizionale, a cui si è unito anche Leonardo Caprioli presidente dell'Associazione nazionale alpini dal 1984 al 1998, dedicato ai bambini che hanno risposto in coro: «Viva gli alpini».


Vittorio Ravazzini il 07/05/2010 - L'Eco di Bergamo

 

 
 

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