«In attesa sulle strade anche con la pioggia. Quanto entusiasmo» Stampa

Il presidente dell'Ana Sarti: pronti a nuove collaborazioni. «Questa resterà l'adunata dell'immenso Leonardo Caprioli»

Adunata, il giorno dopo. Antonio Sarti, presidente della locale sezione Ana, è ancora su un altro pianeta, un po' come i tantissimi bergamaschi che vi hanno assistito del resto. Tantissima soddisfazione e un solo piccolo grande rimpianto. Non aver assistito a quel gesto che resterà fissato nella mente di tutti, come l'incarnazione di questo raduno: Leonardo Caprioli in piedi sulla jeep, ostinatamente aggrappato alla vettura e ai suoi 89 anni per salutare le autorità che lo attendono in piazza Vittorio Veneto.
«Gli sfilavo davanti e quindi non l'ho potuto vedere – dice Sarti con la voce che si strozza ancora in gola –. Questa resterà però la sua adunata: è un uomo immenso, un grande grandissimo alpino a cui voglio un bene dell'anima. Anche se non ho visto il suo saluto, ho sentito l'ovazione che gli è stata tributata dal pubblico e dalle penne nere, un'emozione altrettanto grande». Ma non certo l'unica.
Domenica è stato un susseguirsi di immagini e sensazioni forti che i numeri – 500 mila presenze, 100 mila penne nere in corteo, 10 mila delle quali bergamasche – riescono a rendere solo in parte. «Ciò che vorrei sottolineare – aggiunge il presidente dell'Ana di Bergamo – è proprio l'entusiasmo della gente. Gente che è stata lì ore e ore, prima sotto il sole e poi sotto l'acqua per salutare i suoi alpini. Veniva giù il mondo. Irripetibile. Un sentimento che ha rappresentato una costante di tutti e tre le giornate dell'adunata. Con due gesti concreti che mi hanno ulteriormente riempito di gioia: la cittadinanza onoraria concessa dal Comune e l'intitolazione della sala consiliare di via Tasso al corpo degli alpini. Entrambe le cerimonie si sono svolte in un clima di grande fratellanza, con un'unanimità sincera e non di circostanza. Del resto bastava guardarsi un po' in giro per rendersi conto di come questa città completamente rivestita di tricolori volesse darci il benvenuto. Oggi (ieri per chi legge, ndr) le bandiere sono ancora tutte lì e credo che ci resteranno ancora per un bel po'».
Di fatto sono gli unici segni di un'adunata che nel giro di 48 ore ha già fatto armi e bagagli. Una conferma di come, anche sul piano organizzativo, tutto sia andato a gonfie vele: «Non è mai successo – sottolinea ancora Antonio Sarti – che un nostro raduno si svolgesse senza la minima coda in ingresso e in uscita dalla città ospitante. Tutto ha funzionato alla grande e questo è il merito di uno sforzo comune, di una macchina che ha lavorato per mesi incessantemente, raccogliendo frutti più che meritati».
Ora tocca a Torino raccogliere il testimone e Bergamo, nel frattempo, pensa già al futuro, anche sull'onda dell'entusiasmante successo appena vissuto: «Si è trattato di un riconoscimento importante – conclude il presidente dell'Ana di Bergamo – un riconoscimento che ci motiva a proseguire sul nostro cammino. Dovremo individuare nuovi obiettivi, cercando di essere sempre più presenti sul territorio e sempre disposti ad ascoltare gli altri, magari anche in ambiti o in contesti diversi da quelli in cui abbiamo operato sinora. Possiamo contare ancora su tanti giovani e questo è un grande punto di forza. La continuità è garantita per parecchio tempo e poi, ultimamente, anche sul piano istituzionale, ci sono state aperture, come la mininaja, che lasciano ben sperare. Tutti stanno riconoscendo che gli alpini sono importanti». E una cosa è certa: l'abbraccio di domenica è destinato prima o poi a ripetersi.
 

Emanuele Falchetti il 11/05/2010 - L'Eco di Bergamo

 

 

 
 

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Oggetti Smarriti

Sono stati ritrovati parecchi oggetti smarriti durante l'adunata.

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