Palafrizzoni fa il bilancio dell'adunata: un successo su tutti i piani. Encomio solenne conferito alla polizia locale per l'attività svolta
Si può fare? Yes, we can... Chiamiamola la vittoria di una squadra chiamata Bergamo. Dalle parole del sindaco Franco Tentorio e dal suo bilancio dell'adunata degli alpini appena lasciata alle spalle emerge come la ricetta vincente sia stata semplice e complessa allo stesso tempo: semplice perché ognuno ha fatto la propria parte e al meglio, complessa perché nessuno ha lavorato solo per se stesso. Per farla breve, un meccanismo che ha funzionato alla perfezione.
«Ognuno ha davvero dato il massimo, a cominciare dai bergamaschi che hanno accolto a braccia aperte le penne nere. Tre giorni indimenticabili: mai cittadinanza onoraria (quella conferita da Palafrizzoni - ndr) è stata così meritevole». Fin qui la parte sugli alpini, ma la «tre giorni» della scorsa settimana porta con sé anche un chiaro messaggio politico: «L'adunata è di per sé un evento irripetibile, ma ora è chiaro che possiamo lavorare per una città più viva ed aperta: e vedo che si tratta di un pensiero condiviso da tutte le forze politiche», spiega il sindaco. Prossimo appunto il raduno provinciale dei bersaglieri (26-27 giugno) con tanto di anniversario della Fanfara Scattini, ma al di là della stretta contingenza «il gruppo di assessori che ha partecipato alla preparazione dell'adunata degli alpini si metterà a lavorare su proposte per rendere più viva, vivace ed aperta la città». Chiaro che i bergamaschi devono fare la loro parte («Siamo un po' trugni a volte...») ma Tentorio è convinto «che, se la città ci segue, si può fare. La squadra e la collaborazione ci sono, e tra l'altro una Bergamo più viva e illuminata è anche più sicura».
Qualche cifra
Dal vicesindaco alpino Giafranco Ceci («Ha lavorato tantissimo e molto bene» sottolinea più volte Tentorio) il compito di un'inquadratura generale: «Chi ha visto tante sfilate ha definito quella di Bergamo grandiosa: quasi 600 mila presenze e 100 mila alpini in marcia domenica, letteralmente sconvolti dal modo in cui sono stati accolti». Un successo frutto anche di «un perfetto sistema viabilistico e trasportistico, che ha permesso un deflusso rapido», dell'intervento di pulizia «costante di Aprica e di A2A», di «dettagli che hanno fatto la differenza come l'imbandieramento dei Propilei (che resterà fino al 2 giugno, annuncia Tentorio, ndr), le Frecce Tricolori, i fuochi d'artificio di sabato offerti dai giostrai, l'illuminazione bianco-rosso-verde di Porta San Giacomo offerta da Clay Paky». Il tutto è costato a Palafrizzoni 400 mila euro, o meglio 150 mila (in buona parte lavoro straordinario) visto che i restanti 250 mila sono arrivati da Roma tramite la senatrice Alessandra Gallone. «Direi che ce la siamo cavata bene...» commenta Tentorio che ricorda anche «gli oltre 60 milioni di ricavi del commercio».
E ancora, il successo degli steward (sponsorizzati Esso) che potrebbe essere ripetuto in modo più organico: «Cercheremo uno sponsor» spiega Ceci che ricorda le ricadute sul turismo e rilancia la sfida di una città viva: «Dobbiamo riuscirci, superando qualche personalismo di troppo».
La sicurezza
Sugli scudi anche la polizia locale «esempio di professionalità ed abnegazione» commenta l'assessore Cristian Invernizzi, presente insieme ai colleghi Alessio Saltarelli e Massimo Bandera: «La Giunta ha deciso il conferimento di un encomio solenne al corpo, non è un atto dovuto ma eccezionale». Come la marea di gente arrivata: 1.400 pullman solo domenica. O le 9.000 chiamate con punte di 2.800 giovedì ricordate dal comandante Virgilio Appiani: «Abbiamo impiegato 673 persone in 4 giorni, 923 turni di servizio, 9 polizie locali impegnate al nostro fianco, 2 soli fermati, 10 episodi di resistenza e i cittadini di Bergamo che hanno risposto in modo intelligente come pochi: solo 30 auto rimosse».
La mobilità
I numeri di Atb e Teb erano già noti: in sintesi, 300 mila passeggeri trasportati. Gratis, ma comunque trasportati. «Abbiamo dimostrato che la città è capace di gestire questi eventi», sottolinea il presidente di Atb, Giancarlo Traini. L'amministratore delegato Gianni Scarfone si sofferma invece «sul successo del coordinamento capace di aver reso flessibili i dispositivi nostri e dei vigili» e sull'importanza della sala di coordinamento in Prefettura. E la flessibilità è stata assolutamente necessaria, visto il rapido precipitare degli eventi (leggi invasione) che ha portato ad anticipare già a sabato chiusure previste per il giorno successivo.
La pulizia
Da Piercostante Fioletti di A2A un flash sui lavori di sigillamento dei chiusini e sugli allacciamenti ai 17 blocchi di wc e sui tre accampamenti cittadini. Da Renato Pennacchia (della controllata Aprica) qualche dato sulla pulizia: 2.500 cestini in plastica riciclata aggiuntivi, 50 di pregio sulle Mura e in Città Alta, 25 container nei campi, 300 contenitori per la raccolta del vetro, 2.000 ore di lavoro, la metà delle quali tra notturni, straordinari e festivi. E soprattutto 230 tonnellate di rifiuti, l'80 per cento in più del normale. Con una postilla: «Nei campi attrezzate e nelle aree verdi improvvisate gli alpini hanno raccolto fino all'ultima carta in modo spontaneo». Impagabili queste penne nere.
Dino Nikpalj il 10/05/2010 - L'Eco di Bergamo
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