Porta Nuova, ecco la cucina. E si cena con trippa e lesso Stampa

Accampati in centro i gruppi di Rapallo e Treviso. Da Pisogne arrivano in jeep. Il record di Malo (Vicenza), dove l'Ana conta 860 iscritti su 14 mila abitanti

È una vera e propria invasione pacifica quella degli alpini che da giorni sono arrivati da ogni parte d'Italia e hanno iniziato ad occupare tutti gli spazi verdi della città con tende, camper e camion. Tra canti, musica, cimeli e un buon bicchiere di vino trascorrono in allegria i giorni in attesa della grande parata di domani. E camminando tra i campi allestiti si incontrano tante storie, gente che è arrivata a Bergamo per festeggiare e ricordare il valore delle penne nere. Di fronte alla stazione ferroviaria si concentrano gruppi bresciani e trevigiani che cantano insieme tra uno spiedo e una grigliata.
Si è fermata su piazzale Marconi anche una famiglia di alpini di Pisogne: padre, figlio, genero e persino il cane sono in perfetta tenuta da soldati di montagna e sono arrivati dal lago d'Iseo a bordo di una jeep che risale al 1943. «Il telaio è originale della seconda guerra mondiale» assicura Stefano Zanardini, che insieme al padre Luigino e al cognato Aldo Giorgi ha deciso di prendersi una vacanza di qualche giorno per godersi l'adunata. A bordo del mezzo sono in bella mostra pezzi d'epoca: carabine e baionette piombate, una mitragliatrice ovviamente innocua e una radio ancora in buono stato. «È fantastico – continua Zanardini – condividiamo tutto con persone che abbiamo appena conosciuto, si crea un clima di unione unico».

 

 

Anche in pieno centro è spuntata qualche tenda: in Porta Nuova alpini di Rapallo e di Treviso hanno montato le loro strutture e da ieri mattina stanno festeggiando con coppa, salame, vino, preparando in grandi pentoloni trippa e lesso per cena. Di fronte a piazzale degli Alpini è arrivato da Roma anche «Straccetto», il madonnaro che da 23 anni disegna le adunate in ogni città d'Italia.
Appena fuori il centro città, in via Europa, c'è invece uno dei campi più grandi allestiti tra Bergamo e provincia, ormai tutto esaurito. Camper e camion di alpini che non hanno prenotato un posto sono fermi nel parcheggio delle Cliniche Gavazzeni, accampati come meglio possono. I più fortunati hanno invece un posto assegnato, anche se, a causa della pioggia e del fango che si è formato, l'ingresso all'accampamento è difficile e i camper devono essere trainati da trattori.
Tanti i gruppi presenti, quasi tutti del Nord Italia: alpini di Levaldigi (Cuneo), di Silea (Treviso) con tanto di signore al seguito, la sezione di Domodossola, penne nere da Bassano del Grappa.

 

 

Tra i gruppi, anche quello di Malo, della sezione di Vicenza, che con i suoi 860 iscritti su 14 mila residenti è il più numeroso d'Italia. Dal paese vicentino ne arriveranno a Bergamo circa 200, come vuole la tradizione. «Abbiamo due famiglie – ci racconta Giba, portavoce del gruppo, offrendoci uccellini e vino Rabosello –. Una è quella di sangue, l'altra è quella del cuore. Siamo come fratelli: ritrovarsi ogni anno e vedere che siamo ancora presenti e uniti nel nome degli stessi valori è una felicità immensa».
Ancora uniti dopo 37 anni sono anche i gruppi di Solagna, pure vicentini, e Viareggio. Una fratellanza che prosegue grazie ai loro capigruppo Antonio Todesco e Paolo Benedetti. «Abbiamo fatto gli alpini insieme nel 1973 – ci racconta Benedetti –. Da allora ci ritroviamo per festeggiare ogni adunata, dividendo accampamento, cibo e vino. È una grande festa».
 

Laura Generali il 08/05/2010 - L'Eco di Bergamo

 

 
 

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