Le lettere a L'Eco di Bergamo - Ancora i brividi se ripensiamo a quella folla Stampa

Spettabile redazione,
son passati ormai giorni dall'adunata alpina, ma io e mia moglie abbiamo già nostalgia di questi meravigliosi alpini.
Abbiamo trascorso tre giorni emozionanti in giro per le vie di Bergamo, in mezzo a una folla oceanica sempre composta ed educata. I nostri occhi sono stati come rapiti da uno spettacolo unico: l'immensa fila per entrare in Cattedrale per vedere ed onorare la salma del caro don Gnocchi; Porta San Giacomo che cambiava continuamente alternando i tre gloriosi colori della nostra amata bandiera; Città Alta ancor più bella con uno spettacolo pirotecnico da ovazione; le mitiche Frecce tricolori sopra viale Papa Giovanni XXIII tinto di verde, bianco e rosso.
Non si può dimenticare tutto ciò e non si può dimenticare l'infinita (12 ore) sfilata di tutti gli alpini italiani e no, conclusa con l'apoteosi all'arrivo dei nostri cari alpini bergamaschi capeggiati da un grande e unico presidente che è Leonardo Caprioli. Ci vengono ancor oggi i brividi a pensare alla scena di lui sulla campagnola che, nonostante la pioggia battente, si alza in piedi con le residue forze di un vècio alpino e saluta tutti gli alpini presenti: lasciatemelo dire, è da pelle d'oca, credetemi. Noi dovremmo avere un'immensa gratitudine per questo novantenne unico e mitico.
Vorrei concludere ringraziando uno a uno i cinquecentomila alpini che hanno riempito d'entusiasmo tutta la città di Bergamo. Grazie alpini, arrivederci a Torino 2011.
Mattia ed Elena

 

L'Eco di Bergamo - 01/06/2010

 
 

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