Una “lenzuolata” che ha letteralmente ricoperto tutto il territorio bergamasco di tricolori! Bandiere di ogni dimensione: appese ai pali della luce, esposte alle finestre ed ai balconi, nastri che ornavano ringhiere e cancellate, striscioni che scendevano dai palazzi e dai campanili, per non parlare delle colonne dei Propilei di Porta Nuova in città, totalmente fasciate con il verde, bianco e rosso della nostra bandiera, le Mura di Città alta pavesate con enormi tricolori e la Porta S. Giacomo illuminata in alternanza con i colori nazionali. Insomma, una quantità tale di bandiere e di modi di rappresentare il tricolore da stupire chiunque. Impressionante la fila di persone che, fino a sabato 8 maggio, disciplinatamente, attendevano nella corte della Sezione in Via Gasparini di acquistare le bandiere: alpini, uomini, donne, capigruppo, signore con al seguito i bambini, hanno fatto la spola per giorni dando fondo ai centomila tricolori che era stati ordinati. Si è dovuto inoltrare un secondo ordine di quarantamila bandiere per soddisfare le richieste dei cittadini di tutta la Provincia. Non ci si aspettava una richiesta così massiccia; certo gli alpini qui giocavano in casa e si sa quanto i bergamaschi vogliano bene alle proprie Penne Nere e questo è stato uno dei tanti modi per manifestare l’attaccamento a questi uomini e alla nostra Associazione ed ai valori che propugna, pavesando città e paesi in maniera festosa, creativa, fuori dall’ordinario. E le Frecce Tricolori che hanno disegnato con la loro scia il cielo di Bergamo per ben tre volte, quando solitamente fanno due passaggi!
Altro fatto da segnare nei propri ricordi. Si dice che mezzo milione di persone siano venute a Bergamo nei giorni dell’Adunata; certo, nessuno le ha contate una per una, ma era davvero impressionante la folla oceanica del sabato sera che aveva invaso molte strade della città, sia Alta che Bassa, mentre in cielo esplodevano i fuochi d’artificio. La Messa al Lazzaretto, il lancio dei paracadutisti, le fanfare allo stadio, i concerti dei cori, le mostre, sono state manifestazioni che hanno fatto letteralmente il pieno! Quanti saranno stati quelli entrati nel Duomo per onorare la salma del Beato don Carlo Gnocchi? Nessuno con certezza saprebbe dirlo! Non parliamo poi dei novantamila alpini che sono sfilati per oltre dodici ore e noi bergamaschi eravamo circa diecimila in corteo e non ci era mai capitato di sfilare di sera e con le luci della pubblica illuminazione accesa. Nessuno alla partenza (alle 20,15) in via Borgo Palazzo si aspettava di trovare migliaia e migliaia di persone che, assiepate in ogni dove, ci attendeva battendo le mani, salutando, incitando, cantando e facendoci venire la pelle d’oca. Nessuno pensava che dopo varie ore di pioggia, col freddo e la stanchezza accumulata in tante ore di attesa, potessimo trovare i nostri fratelli bergamaschi ancora tutti lì, un compatto ininterrotto muro di gente ad accoglierci dimostrando la loro passione, la gioia e la volontà di essere presenti ad un simile evento, che ha superato alla grande ogni aspettativa.
La pioggia di domenica sera non ha raffreddato lo spirito. Certamente ha creato disagio, ma chi aveva deciso di sfilare, chi non ha abbandonato il posto sulle tribune, sui balconi, oltre le transenne o aggrappato alle inferriate, lo ha fatto di sua spontanea volontà; nessuno è stato obbligato a partecipare, ma quelli che c’erano, in una serata come quella di cui stiamo parlando, meritano una grande considerazione. Sono rimasti lì ad aspettarci vuoi per caparbietà, per senso del dovere, per riconoscenza, per amicizia, per simpatia o per qualsiasi altro sentimento, ma tutti potranno dire con orgoglio: ”Io c’ero la sera del 9 maggio a Bergamo”. Persino le campane a festa della chiesa delle Grazie hanno suonato per noi quando siamo giunti nel centro cittadino Per fare un esempio con i dovuti distinguo, i sentimenti di noi che sfilavamo e le ovazioni dei cittadini festanti si potrebbero paragonare a quelli degli antichi romani quando le Legioni rientravano in Roma dalle province dell’Impero e sfilavano per le strade dell’Urbe in trionfo.
Nemmeno nella precedente Adunata del 1986 si era provato una cosa simile! È stata una grande Adunata! Grazie alpini di tutte le Sezioni in Italia e all’estero; grazie bergamaschi per il calore dimostrato; grazie a tutti per il lavoro svolto.