Mostra in oratorio sul cappellano nella Campagna di Russia

Una mostra in Borgo Palazzo dedicata a un alpino molto speciale, cappellano della divisione Julia, don Ambrogio Fiami, sacerdote della parrocchia di Sant'Anna. A essere esposta fino a domenica è una parte di storia molto toccante, la Campagna di Russia. Don Fiami (1912-1992), cappellano alpino è stato infatti un sopravvissuto alla Campagna di Russia: l'impegno di molti volontari ha permesso l'allestimento in oratorio della sua storia e insieme dell'eroico ritorno in patria. Accanto al cappello di don Ambrogio Fiami con le decorazioni guadagnate sul campo dal 1941 al 1943, al calice della prima Messa del sacerdote ciò che attira maggiormente l'attenzione sono due elementi. Un originale lasciapassare, documento rarissimo dato dall'esercito russo a pochi soldati italiani che garantiva loro di aver salva la vita. Accanto il diario della ritirata dalla Campagna di Russia, da Don al Donez il 13 gennaio del 1943 fino all'arrivo in Italia il 14 febbraio dello stesso anno varcando la frontiera del Brennero. Giorno dopo giorno le difficoltà, i compagni feriti e i morti lungo il tragitto, la fiducia nella Provvidenza di don Fiami descritte nel diario. In alcune riflessioni tra le più significative estratte dal diario si legge, «dopo due giorni anche io viaggiavo con le scarpe a tracolla e i piedi fasciati da mezza coperta», più avanti descrive in poche righe le temperature rigide cui si era costretti, «non riesco a chiudere occhio, ci sono dai 25°C ai 35°C sotto zero», unite alle ristrettezze, alla fame e con la morte nel cuore per i compagni caduti. Non mancano i ringraziamenti, uno in particolare alla Madonna il 22 gennaio del 1943, «la pallottola mi aveva sfiorato l'avambraccio, la Madonna mi ha salvato» e un altro all'arrivo, il 14 febbraio del 1943. «Sotto un cielo di stelle varchiamo la frontiera del Brennero. Ci facciamo tutti il segno della S. Croce. Siamo in Italia! Deo gratias».

Laura Signorelli il 06/05/2010 - L'Eco di Bergamo