Le autorità - Giovanardi resterà in piedi per 12 ore Stampa

«Una scommessa iniziata 11 anni fa». Ci sarà il ministro La Russa.

Dodici ore sempre in piedi. Senza nemmeno una sosta per la toilette. Quella del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi più che un'adunata sarà una maratona. Lì fermo immobile ad applaudire tutti gli alpini: dal primo all'ultimo. E non è solo una questione istituzionale di rappresentanza del governo, di quel «profondo senso di rispetto» che le penne nere suscitano ogni volta che sfilano (e non solo); di mezzo c'è anche un pizzico di goliardia: «Scommettiamo – disse Carlo Giovanardi undici anni fa a Brescia in occasione della sua prima uscita con le penne nere rivolgendosi all'allora presidente dell'Ana Parazzini – che io sto qui ad applaudirle fino alla fine e non mi assento neanche un attimo?». Scommessa vinta. E da quel lontano 1999 sempre ripetuta. «Ritengo che il governo vada rappresentato così – aggiunge il sottosegretario alle Politiche della famiglia e al Servizio civile – tutti hanno diritto a trovarsi di fronte una figura istituzionale nel momento in cui passano sotto la tribuna. Poi c'è l'atmosfera ludica che ho sempre apprezzato, partecipando sin dalla prima adunata alla grande festa del sabato: tra gli alpini fino alle 2, 3 di notte e poi in piedi di buon mattino per la sfilata. Anche il corteo, pur essendo un momento ufficiale, proprio grazie all'ormai lontana "sfida" con Parazzini, mi trova sempre con il sorriso sulle labbra».
Un doppio sorriso. Quello da alpino e quello da carabiniere. Il sottosegretario rappresenta un po' un mix tra gli uni e gli altri, nutrendo da un lato un grande attaccamento alle penne nere, ma avendo, dall'altro, prestato servizio militare nell'Arma. «Sono – continua in tono ironico il sottosegretario – il presidente dell'associazione nazionale alpini carabinieri, associazione che vanta un solo iscritto e cioè me stesso e che celebra la propria adunata assieme a quella degli alpini. Scherzi a parte, proprio questo attaccamento verso i due corpi mi ha portato a fare alcune ricerche e a scoprire che per un certo periodo e cioè tra il 1904 e il 1917 i carabinieri alpini esistevano sul serio: vestivano una divisa da alpino con alamari da carabiniere e nel regio decreto con cui vennero istituiti nel 1904, era previsto che gli stessi candidati fossero "di fisico robusto, atti a sopportare le fatiche del servizio dell'Arma dei carabinieri reali, intelligenti e di buona condotta..."».
Niente scherzi, invece, in Commissione difesa, dove l'impegno del sottosegretario a favore degli alpini si sta concretizzando nel sostegno al disegno di legge sulla mininaja. «È importante – conclude – anche per la sopravvivenza delle associazioni d'arma». Sicuramente se ne parlerà anche nel weekend begamasco. A rappresentare le massime istituzioni non ci sarà infatti solo Giovanardi. Anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha confermato la sua presenza: «Mi conforta il fatto – ha dichiarato ieri in occasione delle celebrazioni per i Mille – che a Bergamo, città del nord dove si svolge il raduno degli alpini, le bandiere adornino tutti i balconi e tutte le finestre del centro e che siano state spontaneamente esposte dai cittadini». Qui, evidentemente, l'adunata non piace solo a Giovanardi.


E. Fa. il 06/05/2010 - L'Eco di Bergamo

 

 
 

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Oggetti Smarriti

Sono stati ritrovati parecchi oggetti smarriti durante l'adunata.

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