Moto, divise, medaglie: in mostra c'è la storia Stampa

Pienone alle esposizioni in via Tasso e alla sala Manzù. Uno spazio dedicato anche alle donne

 

 

Sono state inaugurate ufficialmente ieri le mostre allestite negli spazi della Provincia in via Tasso e nella sala Manzù in via Camozzi. Mostre che vogliono rendere omaggio agli alpini e alla storia delle truppe alpine. L'affluenza è stata in tutti gli spazi consistente: penne nere bergamasche e non, ma anche semplici visitatori incuriositi dalla varietà delle proposte.
Nel cortile della provincia hanno attirato l'attenzione moto e sidecar miltari: «La mostra è allestita dall'Automotoclub storico Italiano con i mezzi dei soci, italiani e stranieri, utilizzati in guerra, fino ai più recenti del 1974. Sono tutti d'epoca e funzionanti», spiega Caludio Bentivoglio di Desenzano, membro dell'Asi. Tra i tanti mezzi presenti quello più «alpino» è il Guzzi del 1960, più noto come «mulo meccanico», prodotto in soli 600 esemplari, con l'intento che potesse sostituire i muli veri. Di altro genere le mostre allestite al quarto piano e molto apprezzate. L'associazione veneta «La Ghirba», rappresentata da Marino Coccato, Paolo Pedrini e il figlio Fabrizio, ha reso omaggio a Bergamo Città dei Mille con una sezione dedicata a Garibaldi per poi percorrere la storia dal Risorgimento alle guerre attraverso l'esposizione di oggetti, armi e, soprattutto, divise alpine. Un allestimento diviso per ambienti che fa ben cogliere come i pezzi esposti siano appartenuti realmente a soldati. Ecco la divisa dell'alpino scalatore che risale agli anni 1942-43: sci di legno e attrezzatura che spinge a chiedersi come si difendesse dal freddo; c'è anche la ricostruzione di un'infermeria. Da segnalare che ogni oggetto è originale e appartiene ai soci dell'Associazione.
A ricordare che la guerra è stata combattuta non solo dagli alpini la mostra «Le portatrici carniche» ricostruisce attraverso documenti e fotografie la storia straordinaria delle donne, che durante la prima guerra mondiale portavano rifornimenti alla prima linea. «Siamo molto soddisfatti dell'interesse che la nostra mostra suscita – afferma Lindo Unfler, direttore del museo di Timau –. Ci tengo a ringraziare Bergamo per l'accoglienza ricevuta e gli alpini di Caravaggio per l'aiuto dato all'allestimento della mostra».
Altre due occasioni per conoscere meglio il mondo degli alpini di oggi e di ieri sono offerte dalle mostre presenti nella sala Manzù, in via Camozzi. «Soldati di montagna Ifms» è un'esposizione di fotografie e documenti dei «Corpi Gemelli» degli alpini (i soldati di montagna di altre nazioni), mentre la raccolta di Vittorio Lorioli di «Distintivi e medaglie delle truppe alpine» illustra le coniazioni dedicate ai reparti alpini a cui si aggiungono diorami che raccontano momenti della vita alpina.
 

Laura Arnoldi il 08/05/2010 - L'Eco di Bergamo

 

 
 

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